Il mare di Castellammare di Stabia è di nuovo balneabile, dopo più di cinquant’anni

Il tratto davanti alla Villa Comunale, tra il Vesuvio e il monte Faito, è stato bonificato e il divieto di balneazione è stato revocato lunedì

La spiaggia della Villa Comunale in un video del TGR
La spiaggia della Villa Comunale in un video del TGR
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Lunedì 5 agosto il lungomare di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, è tornato balneabile dopo 51 anni, grazie a un’iniziativa che le autorità locali hanno definito storica.

Castellammare di Stabia ha circa 60mila abitanti e si trova tra Torre Annunziata e la penisola sorrentina, in provincia di Napoli. Nel secondo dopoguerra la città era un centro turistico molto frequentato per le acque termali, per il vicino monte Faito e per le spiagge con vista sul Vesuvio e sul golfo di Napoli, da cui dista circa 30 chilometri. Tre canali cittadini – il San Pietro, il San Marco e il Cannetiello – tuttavia venivano usati per riversare illegalmente in mare i liquami e le acque di scarico private: un primo divieto di balneazione per il tratto di mare davanti alla Villa Comunale, il principale punto di ritrovo della città, fu introdotto tra il 1969 e il 1970.

Il divieto divenne poi reso permanente nel 1973 in seguito all’ultima grande epidemia di colera in Italia, che cominciò e si sviluppò soprattutto a Napoli.

Negli anni però sono stati fatti molti interventi per ripulire le acque e rendere la zona nuovamente balneabile. Con l’ultimo prelievo dello scorso 22 luglio, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpac) ha dichiarato buona la qualità dell’acqua del tratto di mare antistante la Villa Comunale. Lunedì il sindaco Luigi Vicinanza, eletto circa due mesi fa, ha firmato quindi l’ordinanza che revoca il divieto di balneazione su un tratto di costa lungo circa 4 chilometri che comprende circa 50mila metri quadrati di spiaggia. Diversamente da altri lidi della zona, la spiaggia dovrebbe restare quasi completamente libera.

Per rendere di nuovo balneabile il mare di Castellammare di Stabia è stata portata avanti un’ampia attività di bonifica durata circa sette anni che oltre al Comune ha coinvolto la Regione Campania, l’Ente Idrico Campano e l’azienda di servizi idrici Gori. Come spiegato dal quotidiano Il Mattino, i canali di scolo sono stati ripuliti e aperti solo per far defluire le acque piovane, mentre la sabbia vulcanica della spiaggia, che negli anni Novanta era stata ricoperta di terra per organizzare delle gare di motocross, è stata pulita e sanificata. I privati e le aziende che nel tempo avevano utilizzato gli scoli in maniera impropria sono stati sanzionati, scrive sempre Il Mattino, mentre gli scarichi domestici sono stati tutti collegati a un depuratore locale.

Nelle ultime settimane la bonifica dell’area è stata completata con l’installazione di docce, di una prima passerella e di alcuni cartelli che regolamentano l’uso della spiaggia libera.

La revoca del divieto di balneazione e l’inaugurazione della nuova spiaggia sono state festeggiate lunedì sera con un evento a cui ha partecipato anche il presidente della Campania Vincenzo De Luca. Vicinanza ha detto che la bonifica è un «risarcimento storico» per la città, mentre De Luca ha parlato di «una giornata storica per Castellammare di Stabia» nell’ambito di «un progetto che prevede la balneabilità di tutto il Golfo di Napoli». In giornata decine di persone erano andate in spiaggia per prendere il sole e fare il bagno nel mare della città, dopo decenni di divieto.

Altri cittadini invece si sono mostrati scettici all’idea di fare il bagno davanti alla Villa Comunale, e alcuni hanno detto di dubitare che si riuscirà a tenere il mare e la spiaggia puliti, anche a causa di decenni di incuria ed errori contestati alle varie amministrazioni locali. Secondo De Luca comunque la revoca del divieto di balneazione fa parte di un più ampio piano per la riqualificazione dell’area cittadina, per la riattivazione del circuito turistico e di «un programma di rilancio di tutta l’area vesuviana».