L’aeroporto di Beirut è pieno di persone che cercano di lasciare il Libano
Ci sono code e voli cancellati, dopo che diversi paesi hanno consigliato ai loro cittadini di andare via per i timori di una guerra tra Israele e Hezbollah
Domenica si sono formate grosse code all’aeroporto Rafic Hariri di Beirut, l’unico del Libano, dopo che i governi di diversi paesi occidentali hanno consigliato ai loro cittadini di lasciare il paese per i timori di una nuova guerra tra Israele e il gruppo paramilitare libanese Hezbollah, che è sostenuto dall’Iran. I voli di molte compagnie aeree hanno subìto ritardi o cancellazioni e questo ha portato a lunghe file nell’area dei check-in e dei controlli di sicurezza.
Sabato l’ambasciata statunitense in Libano ha detto ai cittadini di lasciare il paese «con qualsiasi biglietto disponibile, anche se il volo non parte immediatamente o non segue il suo itinerario iniziale». Domenica anche il ministro dimissionario degli Esteri francese, Stéphane Séjourné, ha invitato i cittadini francesi a «lasciare il Libano il prima possibile», citando «un contesto di sicurezza molto instabile», e lo stesso ha fatto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.
Le cancellazioni dei voli, inizialmente da parte del gruppo tedesco Lufthansa, sono cominciate già lunedì scorso. Negli ultimi giorni hanno riguardato anche i voli di Air France. Finora, nonostante i periodici scontri e attacchi tra Israele ed Hezbollah, il traffico all’aeroporto di Beirut era rimasto in linea con il passato: a giugno erano arrivati 406mila passeggeri, il 5 per cento meno dell’anno prima, e ne erano partiti 300mila, il 7 per cento in più dell’anno prima.
I governi occidentali temono un’escalation militare dopo la notizia dell’omicidio mirato del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran e di Muhsin Shukr a Beirut, che secondo l’esercito israeliano era il capo del progetto missilistico di precisione di Hezbollah. L’ultima volta che Israele ha invaso il Libano, nell’estate del 2006, l’aeroporto Hariri era stato bombardato dall’esercito israeliano. Lungo la strada che lo collega alla capitale, attraverso i quartieri meridionali di Beirut controllati da Hezbollah, c’è un cartellone con i ritratti di Haniyeh e Shukr e la scritta: «Ci vendicheremo».
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