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  • Venerdì 2 agosto 2024

L’ipotesi che Ismail Haniyeh sia stato ucciso da una bomba nascosta mesi fa da Israele

E non da un attacco aereo, come detto in precedenza: è la ricostruzione di diversi giornali americani, che non piace per nulla all'Iran

Un manifesto con il volto del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, mostrato durante una protesta a Teheran dopo la sua morte, il 31 luglio
Un manifesto con il volto del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, mostrato durante una protesta a Teheran dopo la sua morte, il 31 luglio (Majid Saeedi/Getty Images)
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Fino a giovedì le ricostruzioni sull’omicidio a Teheran di Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas, erano concordi nel parlare di un attacco aereo mirato compiuto da Israele (anche il Post aveva dato la notizia in questo modo). Ieri però prima il New York Times, il primo giornale a dare una versione diversa dei fatti, e poi altri media internazionali hanno scritto che Haniyeh sarebbe stato ucciso da una bomba che Israele era riuscito a posizionare nella struttura in cui alloggiava a Teheran (Iran) mesi fa, e che sarebbe stata fatta esplodere a distanza. Le ricostruzioni vanno prese con prudenza – sono basate tutte su fonti anonime citate dai giornali – ma sembrano comunque plausibili. Di certo se questa versione fosse confermata indicherebbe un enorme fallimento degli apparati di sicurezza e di intelligence iraniani.

Per ora le autorità israeliane non hanno riconosciuto ufficialmente di aver ucciso Haniyeh, ma è praticamente certo che la responsabilità sia proprio di Israele, che dallo scorso ottobre conduce una guerra nella Striscia di Gaza (governata da Hamas) e da sempre usa gli omicidi mirati per colpire i paesi e i gruppi che considera nemici. Il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, ha detto che martedì sera il paese aveva compiuto un solo attacco aereo in Medio Oriente: quello nella periferia sud di Beirut, in Libano, nel quale è stato ucciso Fuad Shukr, un importante membro del gruppo paramilitare libanese Hezbollah.

– Leggi anche: I molti omicidi mirati di Israele dopo il 7 ottobre

Martedì Haniyeh si trovava a Teheran per l’insediamento di Massoud Pezeshkian, il nuovo presidente dell’Iran succeduto a Ebrahim Raisi, morto in un incidente in elicottero a metà maggio. Secondo il New York Times, Haniyeh alloggiava in un grosso complesso residenziale noto come Neshat, in un quartiere benestante nella parte settentrionale di Teheran. Il complesso è protetto dalle Guardie rivoluzionarie, il più potente corpo militare iraniano.

Sempre secondo le varie fonti anonime sentite dai giornali statunitensi, la bomba sarebbe stata posizionata nel complesso circa due mesi fa. È poi stata fatta esplodere a distanza dagli agenti del Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana che si occupa delle operazioni all’estero, verso le 2 di notte di mercoledì 31 luglio. Non è chiaro come la bomba sia stata posizionata all’interno del complesso: i giornali dicono di non avere informazioni.

L’esplosione ha distrutto una parte dell’edificio, ma non ha provocato grossi danni nelle zone circostanti. Secondo le fonti del New York Times, nella camera di fianco a quella di Haniyeh alloggiava Ziyad al Nakhalah, il leader del Jihad islamico palestinese, il secondo gruppo armato più grande della Striscia di Gaza. La sua stanza però non ha subìto grossi danni, un segno del fatto che l’omicidio di Haniyeh sarebbe stato pianificato ed eseguito con grande precisione.

Nel complesso residenziale è sempre presente una squadra di medici, che dopo aver sentito il forte boato causato dall’esplosione è arrivata nella camera di Haniyeh, trovandolo morto. Nell’esplosione è stata uccisa anche la sua guardia del corpo. La morte di Haniyeh è stata annunciata dalle Guardie rivoluzionarie nelle prime ore di mercoledì mattina.

Ismail Haniyeh sorride alla cerimonia Ismail Haniyeh alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian

Ismail Haniyeh alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Massoud Pezeshkian il 30 luglio, il giorno prima di essere ucciso (AP Photo/Vahid Salemi)

Questa ricostruzione è molto problematica per l’Iran e per gli apparati di intelligence del paese, tra i più potenti del Medio Oriente: se fosse confermata, significherebbe non solo che i servizi iraniani non sono riusciti a bloccare quelli israeliani durante il trasporto della bomba, ma anche che non hanno saputo dell’ordigno per due mesi interi.

Dopo l’omicidio di Haniyeh, anche i media iraniani avevano parlato di un attacco aereo compiuto coi missili e mercoledì l’agenzia di stampa statale iraniana (IRNA) aveva scritto che Haniyeh era stato ucciso da un «proiettile guidato». A seguito della pubblicazione dell’inchiesta del New York Times, l’agenzia di stampa iraniana Fars News ha negato che Haniyeh sia stato ucciso da una bomba, dicendo che si tratta di «bugie» mentre i risultati delle indagini «mostrano che Haniyeh è stato colpito da un proiettile».

– Leggi anche: E ora i negoziati per una tregua a Gaza?