Le tre persone statunitensi liberate dalle carceri russe sono arrivate negli Stati Uniti
L’ex marine Paul Whelan, il giornalista Evan Gershkovich e la giornalista Alsu Kurmasheva: ad attenderli c'erano il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris
Le tre persone statunitensi detenute nelle carceri russe e liberate nel grande scambio di prigionieri avvenuto giovedì ad Ankara, capitale della Turchia, sono arrivate negli Stati Uniti su un aereo che è atterrato alle 23:40 locali (le 5:40 di venerdì in Italia) nella base militare di Andrews, vicino a Washington. Ad attenderli c’erano il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris.
L’ex marine Paul Whelan, accusato in modo strumentale di spionaggio dal governo russo e detenuto da 2.043 giorni, è stato il primo a scendere dall’aereo. Poi è toccato al giornalista Evan Gershkovich, detenuto da 491 giorni, che è stato accolto dagli applausi delle persone che si erano radunate sulla pista, compresi i suoi colleghi del Wall Street Journal, quotidiano statunitense per cui raccontava tra le altre cose la guerra in Ucraina. L’ultima a scendere è stata Alsu Kurmasheva, la giornalista russo-americana di Radio Free Europe/Radio Liberty, un sito d’informazione specializzato nell’area della Russia e dei paesi limitrofi finanziato dagli Stati Uniti, arrestata nell’ottobre del 2023 con l’accusa di non essersi registrata come “agente straniero” mentre raccoglieva informazioni sull’esercito russo nell’ambito del suo lavoro.
Biden ha parlato brevemente con i giornalisti dicendo che il suo compito «è sempre stato quello di garantire che i detenuti statunitensi non venissero arrestati e che, se lo fossero stati, venissero rilasciati. Non credo nell’idea di lasciare che delle persone deperiscano in prigione perché altre possano essere catturate». La decisione più difficile, ha aggiunto Biden, è stata quella degli altri paesi coinvolti nello scambio: «Ho chiesto loro di fare qualcosa che andasse contro i loro stessi diretti interessi. È stato davvero difficile per loro. In particolare per Germania e Slovenia». Nello scambio sono state liberate in tutto 24 persone. La Russia ha liberato 16 persone detenute nelle sue carceri e ha ottenuto in cambio la liberazione di 8 persone detenute negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei: Germania, Slovenia, Norvegia e Polonia.
Kamala Harris, parlando con i giornalisti, ha sottolineato il «potere della diplomazia»: «È semplicemente una straordinaria testimonianza dell’importanza di avere un presidente che comprenda il potere della diplomazia».
Il complicato scambio è avvenuto nella capitale della Turchia, paese che ha da tempo un ruolo di mediazione tra Russia e Occidente. Il MIT, i servizi segreti turchi, in un comunicato hanno definito lo scambio «il più grande della storia recente».
Oltre a Gershkovich, Whelan e Alsu Kurmasheva sono stati liberati due noti oppositori di Vladimir Putin, Vladimir Kara-Murza e Ilya Yashin, e diversi collaboratori di Alexei Navalny. È stata confermata anche la liberazione di Rico Krieger, cittadino tedesco che a luglio era stato condannato a morte e poi graziato dalla Bielorussia, strettissimo alleato della Russia.
La Russia ha ottenuto la liberazione di otto persone accusate a vario titolo di spionaggio e di altre attività illegali negli Stati Uniti e in Europa: tra di loro c’è anche Vadim Krasikov, che dal 2021 stava scontando l’ergastolo in Germania per l’omicidio dell’ex comandante dei separatisti ceceni Zelimkhan Khangoshvili. Anche i prigionieri russi sono nel frattempo tornati in Russia, e sono stati accolti da Putin in persona all’aeroporto:
– Leggi anche: Chi sono i prigionieri coinvolti nel grande scambio tra Russia e Stati Uniti