In Mali i ribelli tuareg hanno detto di aver ucciso più di 130 persone tra mercenari russi e soldati maliani

Foto non datata fornita dall'esercito francese che mostra alcuni mercenari russi nel nord del Mali (Esercito francese via AP)
Foto non datata fornita dall'esercito francese che mostra alcuni mercenari russi nel nord del Mali (Esercito francese via AP)

Giovedì i ribelli tuareg, che combattono per la loro indipendenza nel nord del Mali dal 2012, hanno detto di aver ucciso 84 mercenari russi (appartenenti a quello a quello che si chiamava fino a poco tempo fa gruppo Wagner) e 47 soldati maliani. Le uccisioni sono avvenute tutte nel giro di pochi giorni alla fine di luglio, nel corso di un attacco nel nord del paese, nella città di Tinzaouaten, al confine tra Mali e Algeria. Inizialmente i tuareg avevano detto di aver ucciso solo alcune decine di persone.

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Né il governo del Mali né i rappresentanti dell’ex gruppo Wagner hanno detto quante persone sono state uccise dai ribelli tuareg. I mercenari russi si trovano nel paese da anni e sostengono il colonnello Assimi Goïta, a capo della giunta militare che governa il Mali dal 2020 a seguito di un colpo di stato. L’ex gruppo Wagner è presente da tempo in diversi stati africani, dove offre supporto in cambio di denaro ai regimi in carica, ma dopo la morte del suo leader Yevgeny Prigozhin nell’agosto del 2023 la sua struttura è cambiata notevolmente e la milizia ha preso il nome di “Africa Corps”, o “Expeditionary Corps”.