La problematica e recente rivalità calcistica tra Francia e Argentina
È nata da un coro razzista che discrimina i calciatori francesi neri, cantato da tifosi e calciatori argentini: stasera giocano contro nel torneo olimpico
Venerdì alle 21 si gioca la partita tra Francia e Argentina valida per i quarti di finale del torneo maschile di calcio alle Olimpiadi. Tradizionalmente il calcio olimpico, e in particolare quello maschile, non è mai riuscito a ottenere la stessa attenzione e lo stesso prestigio di tornei internazionali come gli Europei e i Mondiali, anche perché le nazionali sono composte da under 23 (giocatori che hanno 23 anni o meno), a parte qualche fuori quota, e non ci sono quasi mai i migliori calciatori in circolazione.
La partita di stasera però ha suscitato un certo interesse a prescindere dalla competizione, perché negli ultimi due anni tra le due squadre si è sviluppata una rivalità molto accesa, e che negli ultimi giorni è tornata attuale. La tensione è aumentata dal fatto che le Olimpiadi sono ospitate dalla Francia, la partita si giocherà a Bordeaux e ci saranno moltissimi tifosi francesi.
La rivalità è nata dopo la finale degli ultimi Mondiali giocata tra le due nazionali, a dicembre del 2022, e in particolare a causa di un coro razzista e transfobico contro i francesi che cantavano i tifosi argentini. Se n’è tornati però a parlare molto a metà luglio, dopo che alcuni calciatori della Nazionale argentina lo avevano cantato durante i festeggiamenti per la vittoria della Copa América, nonostante la Francia non c’entrasse niente con la competizione. Il coro era stato documentato dal video di una diretta Instagram pubblicata dal centrocampista argentino del Chelsea Enzo Fernández, in cui lui e altri suoi compagni cantavano: «Giocano in Francia, ma vengono tutti dall’Angola, la loro madre è del Camerun, il loro padre è della Nigeria, ma il loro passaporto dice francese».
Finora Fernández è stato l’unico tra i calciatori coinvolti a scusarsi ed esporsi pubblicamente, ma solo perché aveva trasmesso il video del coro e lo si vedeva in primo piano a cantarlo. E poi perché un suo compagno di squadra del Chelsea, il francese Wesley Fofana, aveva ripubblicato il video con la didascalia «Il calcio nel 2024: razzismo disinibito».
Le scuse pubbliche di Fernández non hanno diminuito le tensioni tra il calcio francese e quello argentino, anche perché non sono state seguite da scuse ufficiali né da parte della federazione argentina, né da parte di qualsiasi altro organo istituzionale del paese. Al contrario, il governo argentino aveva addirittura deciso di licenziare il sottosegretario allo Sport, Julio Garro, perché aveva chiesto alla federazione e al capitano della nazionale Lionel Messi di scusarsi per il coro razzista. In generale la federazione argentina è stata molto criticata per la mancanza di una netta presa di posizione contro quel coro, sia nel 2022 che nelle ultime settimane.
Da quando sono iniziate le Olimpiadi l’inno dell’Argentina è stato spesso fischiato dai tifosi francesi presenti negli stadi, e diversi calciatori della Francia hanno detto che considerano la partita di stasera un affare personale. «Quello che è successo ha toccato tutti i francesi: vedremo cosa succederà nei quarti di finale», ha detto per esempio l’attaccante Jean-Philippe Mateta.
Ai Mondiali in Qatar del 2022 l’Argentina vinse ai rigori contro la Francia al termine di una partita molto combattuta. Dopo quella vittoria i tifosi cominciarono a cantare quel coro, che contiene evidenti riferimenti razzisti alle origini africane di alcuni calciatori francesi, e anche un verso transfobico in cui l’attaccante Kylian Mbappé viene definito con una parola colloquiale argentina che ha un’accezione molto dispregiativa e significa «uno a cui piacciono le trans», in riferimento alla sua passata relazione con la modella transgender Ines Rau.
Dopo la pubblicazione del video la Nazionale francese aveva presentato un reclamo contro quella Argentina alla FIFA (la Federazione calcistica internazionale), ed era stata avviata una procedura disciplinare interna da parte del Chelsea nei confronti di Fernández. L’indagine della FIFA è ancora in corso, mentre Fernández – che non è stato convocato per le Olimpiadi – è tornato ad allenarsi con il Chelsea martedì, dopo le scuse pubbliche e dopo aver annunciato che farà una donazione ad associazioni che si occupano di contrasto al razzismo e alle discriminazioni.