Chi sono i prigionieri coinvolti nel grande scambio tra Russia e Stati Uniti
La Russia ha rilasciato importanti attivisti e giornalisti e ha voluto in cambio persone accusate principalmente di spionaggio e crimini informatici
Giovedì c’è stato ad Ankara, in Turchia, un grande scambio di prigionieri tra Russia, Stati Uniti e alcuni paesi europei, che ha coinvolto 24 persone tra cui il giornalista statunitense Evan Gershkovich e l’ex marine statunitense Paul Whelan, entrambi liberati dalla Russia. Lo scambio ha riguardato però molte persone rilevanti: la Russia ha liberato numerosi prigionieri politici, attivisti e giornalisti, alcuni dei quali molto noti, e ha ottenuto in cambio la liberazione di varie persone coinvolte in attività di spionaggio e in crimini informatici, tra le altre cose.
Abbiamo raccolto i nomi e le biografie delle più celebri e rilevanti tra le persone coinvolte nel grande scambio.
Liberati dalla Russia
Evan Gershkovich
Ha 32 anni ed era il corrispondente dalla Russia per il Wall Street Journal, quotidiano statunitense per cui raccontava tra le altre cose la guerra in Ucraina. Era stato fermato dai servizi segreti russi mentre lavorava a un articolo sulle operazioni del gruppo di mercenari russi Wagner, diventando il primo giornalista statunitense arrestato in Russia dai tempi della Guerra fredda.
Dopo più di un anno in detenzione preventiva nella prigione di Lefortovo, a Mosca, nota per essere uno dei principali luoghi di detenzione di oppositori politici e giornalisti critici del governo russo, lo scorso giugno Gershkovich era stato incriminato per aver «raccolto informazioni segrete» su una struttura che costruisce e ripara attrezzature militari nella parte sud-occidentale del paese. Lo scorso 19 luglio era stato condannato a 16 anni di carcere dopo un processo svolto a porte chiuse. Le accuse contro di lui sono considerate pretestuose.
Paul Whelan
Ha 54 anni, è cittadino di quattro diversi paesi (Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Irlanda) e aveva fatto parte del corpo dei marine fino al 2008, quando era stato congedato per quello che i giornali americani avevano descritto come “un caso di furto”. Era stato arrestato il 28 dicembre del 2018 in un albergo di Mosca, dove aveva detto di trovarsi per un matrimonio: i servizi segreti russi invece avevano sostenuto che fosse in possesso di una chiavetta USB contenente informazioni riservate, in particolare la lista dei nomi dei dipendenti di un’agenzia di intelligence russa.
Due anni dopo era stato condannato a 16 anni di carcere, e di lui non si era saputo niente fino all’agosto del 2023. Il processo si era svolto completamente in russo, in modo segreto e senza le necessarie garanzie per la difesa.
Vladimir Kara-Murza
È un giornalista, storico e attivista russo che oggi, dopo la morte di Alexei Navalny, è di fatto la personalità più nota dell’opposizione in Russia. Tra le altre cose è stato vicepresidente di Russia Aperta, una delle più importanti associazioni per la democrazia in Russia, finanziata dal miliardario in esilio Mikhail Khodorkovsky. Kara-Murza era stato arrestato nel 2022 con l’accusa di aver diffuso “notizie false” sull’esercito russo impegnato nell’invasione dell’Ucraina. Era stato poi condannato ad aprile del 2023 a 25 anni di carcere con l’accusa di alto tradimento, e trasferito in seguito in una colonia penale in Siberia. Le sue condizioni di salute sono considerate preoccupanti: Kara-Murza aveva subìto due tentativi di avvelenamento nel 2015 e nel 2017 e in seguito ha sviluppato problemi neurologici.
Ilya Yashin
Assieme a Kara-Murza, è l’altro grande leader dell’opposizione a Vladimir Putin. Anche lui è stato arrestato nel 2022 con l’accusa di aver diffuso “notizie false” sull’esercito russo e condannato a otto anni e mezzo di prigione.
Oleg Orlov
Attivista di 71 anni che prima di essere arrestato e condannato, a febbraio del 2024, era il presidente di Memorial, la più importante associazione russa per il recupero della storia dei crimini dell’Unione Sovietica, che nel tempo è diventata anche un’associazione per la difesa dei diritti civili. Orlov è stato condannato per aver scritto un articolo in cui accusava di fascismo il regime di Vladimir Putin.
Rico Krieger (rilasciato dalla Bielorussia, paese alleato della Russia)
Ha 30 anni ed è un ex medico della Croce rossa, di nazionalità tedesca. Krieger è stato condannato in un processo a porte chiuse tenutosi a giugno che l’aveva giudicato colpevole di sei reati, fra cui terrorismo e attività mercenaria. Secondo l’accusa, avrebbe compiuto attività di sabotaggio degli eserciti russo e bielorusso, in accordo con le forze armate ucraine. A luglio era stato condannato a morte per fucilazione, e poco dopo era stato graziato dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
Alsu Kurmasheva
È una giornalista di Radio Free Europe/Radio Liberty, un sito d’informazione specializzato nell’area della Russia e dei paesi limitrofi finanziato dagli Stati Uniti, arrestata nell’ottobre del 2023 con l’accusa di non essersi registrata come “agente straniero” mentre raccoglieva informazioni sull’esercito russo nell’ambito del suo lavoro. A fine luglio Kurmasheva era stata condannata a sei anni e mezzo di prigione per aver diffuso quelle che il regime russo considera “informazioni false” sul suo esercito.
Gli altri liberati dalla Russia
Alexandra Skochilenko, artista condannata per aver diffuso “informazioni false” sulle forze armate russe; Andrei Pivovarov, ex capo dell’associazione Russia Libera; Ksenia Fadeeva, ex collaboratrice di Alexei Navalny; Lilia Chanysheva, anche lei collaboratrice di Navalny; Vadim Ostanin, collaboratore di Navalny; Herman Moyzhes, attivista russo-tedesco; Kevin Lik, studente e attivista, condannato per alto tradimento a 18 anni; Dieter Voronin, scienziato politico russo-tedesco; Patrick Schobel, cittadino tedesco arrestato con l’accusa di possedere caramelle alla marijuana.
Liberati da Stati Uniti e paesi europei
Vadim Krasikov, liberato dalla Germania
Il principale prigioniero russo liberato grazie allo scambio è Vadim Krasikov, un ex agente dei servizi di sicurezza russi (FSB, l’agenzia erede del più noto KGB) che dal 2021 si trovava in carcere in Germania per avere ucciso in territorio tedesco l’ex comandante dei ribelli ceceni Zelimkhan Khangoshvili.
Krasikov uccise Khangoshvili nel 2019: gli sparò due proiettili alla testa in un parco di Berlino, mentre quest’ultimo stava andando a pregare in moschea. La polizia tedesca disse fin da subito di avere solidi motivi per credere che ci fosse la Russia dietro l’omicidio, e la procura sostenne questa tesi durante il processo. Secondo il tribunale di Berlino, i servizi segreti russi avrebbero fornito a Krasikov documenti falsi e le risorse necessarie per eseguire l’omicidio.
La Russia chiedeva la liberazione di Krasikov da anni. Lo scorso febbraio una collaboratrice del dissidente russo Alexei Navalny aveva detto che da due anni era in corso un negoziato per uno scambio di prigionieri che avrebbe dovuto portare alla liberazione di Navalny e di Krasikov. L’accordo però non si era concretizzato a causa della morte di Navalny, avvenuta il 16 febbraio scorso in una prigione siberiana in circostanze ben poco chiare. Secondo il sito investigativo russo Insider, lo scambio avvenuto oggi sarebbe riconducibile a quelle stesse negoziazioni, che inevitabilmente erano state rimesse in discussione in seguito alla morte di Navalny.
Pavel Rubtsov, liberato dalla Polonia
Noto con il falso nome di Pablo Gonzalez, fu arrestato nel febbraio del 2022 sul confine tra Polonia e Ucraina e accusato di sfruttare la sua professione di giornalista per raccogliere informazioni da inviare ai servizi segreti russi. Tra le altre cose raccolse informazioni su Zhanna Nemtsova, la figlia di Boris Nemtsov, l’oppositore di Putin che venne ucciso a Mosca nel 2015.
Roman Seleznev, liberato dagli Stati Uniti
È un hacker russo che riusciva a rubare i dati delle carte di credito statunitensi usate online: nel 2014 fu arrestato alle Maldive e fu poi condannato a 27 anni di carcere negli Stati Uniti per truffa informatica e furto di identità.
Gli altri liberati dall’Occidente
Artem Dultsev e Anna Dultseva, due persone scoperte in attività di spionaggio dopo essersi finti cittadini argentini residenti in Slovenia; Vladislav Klyushin, uomo d’affari russo condannato per reati fiscali; Mikhail Mikushin, agente dei servizi segreti russi arrestato in Norvegia; Vadim Konoshchenok, accusato di contrabbando di apparecchiature elettroniche.