«Emergency, emergency, paging Dr. Beat»

Un trend di TikTok sta facendo conoscere al mondo la “budots”, un genere di musica dance che finora era rimasto confinato alle Filippine

Alcune grafiche usate nei video budots su YouTube (il Post)
Alcune grafiche usate nei video budots su YouTube (il Post)

Capita spesso che TikTok faccia diventare famosi senza motivo apparente alcuni secondi di canzoni altrimenti sconosciute: un content creator li utilizza per la prima volta, un altro sente la canzone e decide di usarla anche lui, e di replica in replica la canzone diventa virale, spesso perdendo del tutto il contesto in cui era stata pubblicata la prima volta. È successo nelle ultime settimane con una canzone particolarmente strana: si chiama “Emergency”, l’ha pubblicata su YouTube a inizio anno il dj filippino Johnrey Masbate, e il creator esperto di musica Derrick Gee l’ha descritta come «il suono che fa un altoparlante bluetooth da 3 dollari che trasmette “Mr Saxobeat” dalla bancarella di un venditore ambulante alle 3 del mattino».

“Emergency” è riconducibile a un sottogenere di musica dance elettronica popolare nelle Filippine, detto “budots”. È stato inventato nei primi anni Duemila dal gestore di un internet café, Sherwin Calumpang Tuna, che voleva creare delle basi musicali nuove su cui potessero ballare i ragazzini della città di Davao, nel sud del paese. Questi giovani, che frequentavano i giri della criminalità organizzata della città, si trovavano spesso a sfidarsi tra loro usando musica hip hop o elettronica occidentale e avevano già sviluppato un proprio stile di danza “di strada”.

Oggi Tuna, meglio noto come DJ Love, non è più l’unico a produrre pezzi budots, benché sia ancora il più famoso: negli ultimi vent’anni questo sottogenere si è diffuso nel resto del paese, ed è stato anche utilizzato nelle campagne elettorali di politici come Rodrigo Duterte, ex presidente noto per le sue politiche autoritarie e repressive. Prima del successo di “Emergency”, però, questo genere musicale era sostanzialmente sconosciuto nel resto del mondo: ora, gli utenti filippini di TikTok ne stanno approfittando per mostrare come si balla.

Molto spesso le canzoni “budots” uniscono remix di canzoni dance o house occidentali a basi molto ritmate: fanno un utilizzo massiccio di percussioni, bassi e drum machine, effetti sonori che riproducono i suoni di una grande città e fischi acuti, che nelle Filippine descrivono con l’onomatopea “tiw-ti-ti-tiw”.

Nel caso di “Emergency”, DJ Johnrey Masbate ha campionato “Emergency 911” una canzone eurodance del 2000 che a sua volta campionava “Dr. Beat”, canzone del gruppo pop americano degli anni Ottanta Miami Sound Machine, in cui la cantante cubana Gloria Estefan esclama con voce squillante «Emergency! Emergency! Paging Dr. Beat».  Poi ne ha velocizzato le parole e ha sovrapposto tutto al ritmo di una drum machine, aggiungendo qui e lì fischi e sirene d’allarme un po’ da cartone animato. È, insomma, una canzone che per un pubblico occidentale suona al contempo familiare – perché ricorda un po’ i classici da discoteca dei primi anni Duemila – e straniante.

“Emergency” è circolata su TikTok a partire da marzo, inizialmente come base musicale di alcuni video di studenti e studentesse di medicina e infermieristica filippini intenti a ballare budots. I movimenti tipici di chi lo balla sono volutamente scoordinati e un po’ goffi, almeno all’apparenza: chi balla budots dimena molto i fianchi mentre muove le braccia e le gambe con movimenti lenti. Uno dei movimenti caratteristici prevede che si aprano e si chiudano le ginocchia lentamente mentre ci si abbassa sempre di più, come a voler fare uno squat.

Dopo varie settimane, però, la canzone ha cominciato a essere molto utilizzata anche da creator occidentali che non sapevano nulla del budots e che volevano semplicemente sfruttare il ritmo semplice della canzone come base di video in cui mostravano i propri vestiti. L’hanno fatto anche vari atleti che sono a Parigi per partecipare ai Giochi olimpici di quest’estate:

Dopo essere diventata famosa sull’app ben al di fuori delle Filippine, “Emergency” è tornata all’attenzione di vari creator del paese, che l’hanno utilizzata per educare gli altri utenti su come si dovrebbe effettivamente ballare quel genere di canzone:

La musica budots non è considerata di grande qualità nemmeno nelle Filippine: i critici musicali locali la criticano di frequente perché è ripetitiva, ha una qualità del suono volutamente scadente e non ha una forma ben definita. Come ha scritto il sito specializzato in musica dance EDM Identity, in un pezzo budots «non troverete strofe o progressioni di accordi»: è musica «dominata da elementi festaioli, effetti sonori dozzinali e scratch di vinili». I fischi e i campanelli che si sentono spesso in questi pezzi, invece, secondo alcuni esperti si ispirano alle sonorità degli artisti di strada di etnia sama-bajau, che si esibiscono spesso con danze, canti e strumenti musicali in molte città del sud delle Filippine.

Da un punto di vista grafico, le canzoni budots vengono spesso «accompagnate da elementi grafici caotici e sgargianti». Per esempio, su YouTube i dj che pubblicano pezzi budots spesso scelgono di accompagnare la musica a grafiche fatte a mano che ricordano un po’ i forum dei primi anni Duemila, o le pagine su MySpace nello stesso periodo. Gli sfondi delle immagini sono fucsia, verde acido, viola; il titolo è scritto a lettere cubitali, ci sono spesso delle grosse casse stilizzate, oppure piccoli cartoni animati di dj che suonano, o ancora alieni e gorilla che sembrano ballare.

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Per molto tempo la budots è stata associata alla delinquenza giovanile, alla criminalità organizzata e, tra le ragazze, a una forte componente sessuale. La stessa parola “budots” vuol dire “fannullone” in varie lingue visayane, gruppo di lingue parlate nelle Filippine centro-meridionali. Negli ultimi vent’anni, però, la budots è diventato un fenomeno pop piuttosto diffuso in tutto il paese, che ha 115 milioni di abitanti. Le canzoni vengono passate alla radio, anche se raramente si trovano sui servizi di streaming musicale tradizionali, e fanno da sfondo a meme o video virali.

Nel 2015, mentre era ancora sindaco di Davao, città che è tuttora considerata il centro di questa sottocultura, Rodrigo Duterte si fece riprendere mentre ballava la budots con un gruppo di ragazzini del luogo. Il video fu a posteriori molto criticato perché Duterte si era mostrato molto duro verso le stesse comunità in difficoltà da cui quella musica era emersa. All’epoca, però, lo aiutò a posizionarsi come persona vicina al popolo e interessata ai linguaggi delle generazioni più giovani. Nel 2019, il politico di centrodestra Ramon Bong Revilla Jr pubblicò uno spot televisivo nazionale in cui ballava a ritmo di budots durante la campagna per il ruolo di senatore. Fu eletto.

A Davao tuttora capita spesso che le persone si rivolgano a DJ Love per chiedergli di creare dei remix personalizzati da usare durante le loro feste. Nel 2023 DJ Love è stato anche chiamato a Manila, la capitale delle Filippine, per suonare un set per Boiler Room, una serie di dj set famosissimi suonati trasmessi gratuitamente in streaming. Nel suo set, DJ Love ne ha approfittato per tirare fuori degli effetti sonori particolarmente buffi: al minuto 20:35 potete per esempio trovare il verso di un pollo.

«Penso che la budots sia un tipo di cultura pop particolarmente unico [nel contesto filippino], perché è nato “dal basso”», ha detto nel 2019 il documentarista Jay Rosas, autore del cortometraggio Budots: The Craze. «Normalmente la cultura pop che abbiamo qui è sempre presa in prestito dagli Stati Uniti, o comunque dall’Occidente».