La banca centrale del Giappone ha aumentato di nuovo i tassi di interesse per contrastare l’inflazione e la debolezza dello yen

(Tomohiro Ohsumi/Getty Images)
(Tomohiro Ohsumi/Getty Images)

Mercoledì la banca centrale del Giappone ha annunciato un nuovo aumento dei tassi di interesse di riferimento dopo quello di marzo, quando mise fine a quasi vent’anni di tassi negativi. Sono ancora molto bassi rispetto ai livelli occidentali: li ha aumentati allo 0,25 per cento, da un intervallo di partenza compreso tra 0 e 0,1 per cento. La decisione è stata presa per contrastare l’inflazione, che in Giappone è molto diversa da quella che ha colpito negli ultimi tre anni i paesi occidentali: è dovuta soprattutto alla grande debolezza della valuta locale, lo yen, rispetto alle altre monete internazionali, che ha reso molto più care di un tempo le importazioni di merce straniera, e che quindi ha contribuito a far salire il costo generale della vita. Tra le ragioni dell’aumento c’è proprio l’auspicio di attrarre capitali e investimenti per far aumentare gli acquisti di yen e di conseguenza il suo valore.

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