Il presidente bielorusso ha graziato il paramedico tedesco condannato a morte per terrorismo e attività mercenaria

Rico Krieger intervistato dalla tv bielorussa Belarus-1
Rico Krieger intervistato dalla tv bielorussa Belarus-1

Martedì il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha deciso di graziare Rico Krieger, un paramedico di 30 anni di nazionalità tedesca che il 19 luglio era stato condannato a morte per fucilazione. In un processo a porte chiuse svolto in Bielorussia era stato giudicato colpevole di sei reati, fra cui terrorismo e attività mercenaria.

In un’intervista con la tv di stato Belarus-1 andata in onda la scorsa settimana, Krieger aveva detto che il Servizio di sicurezza ucraino (SBU), una delle principali agenzie d’intelligence del paese, gli aveva detto di fotografare siti militari in Bielorussia lo scorso ottobre e di mettere esplosivi su una linea ferroviaria a sud-est di Minsk. Secondo la Bielorussia gli ordigni erano esplosi ma nessuno era rimasto ferito.

La Bielorussia è uno strettissimo alleato del regime del presidente russo Vladimir Putin, da cui dipende a livello economico e militare, ed è l’unico Paese in Europa che applica ancora la pena di morte. La Bielorussia è governata in modo autoritario da Lukashenko dal 1994, e ogni forma di dissenso al regime è duramente punita: i servizi segreti bielorussi sono noti per aver usato ampiamente in passato la tortura per costringere gli oppositori di Lukashenko a confessare crimini di cui non erano in realtà colpevoli, e anche l’ammissione di colpevolezza di Krieger è quindi difficilmente attendibile, anche perché nell’intervista non era stata mostrata nessuna prova delle accuse a suo carico.