Il parlamento della Turchia ha approvato una discussa legge sulla gestione dei cani randagi

Una manifestazione contro la legge sull'abbattimento dei cani randagi, il 29 luglio del 2024 (AP Photo/Khalil Hamra)
Una manifestazione contro la legge sull'abbattimento dei cani randagi, il 29 luglio del 2024 (AP Photo/Khalil Hamra)

Martedì il parlamento della Turchia ha approvato una discussa legge sulla gestione e il contenimento dei milioni di cani randagi presenti sul suo territorio, un problema che il paese cerca di affrontare da anni. La legge prevede che le amministrazioni locali censiscano tutti i cani randagi e li portino in strutture dove saranno sterilizzati, curati e infine resi disponibili per l’adozione. I cani gravemente malati o aggressivi saranno invece abbattuti.

Nelle ultime settimane la legge è stata molto criticata dagli animalisti per il concreto rischio di brutalità e per la nota inadeguatezza dei canili pubblici, in perenne sovraffollamento e scarsamente finanziati. Prima della presentazione e dell’approvazione del testo, alcuni giornali avevano anticipato che la legge avrebbe fissato un termine di 30 giorni per la permanenza dei cani randagi nei canili, oltre il quale se non ci fosse stata l’adozione sarebbero stati soppressi. La misura però non è stata inserita nella versione finale della legge.

Il governo turco ha motivato il provvedimento con la necessità di ridurre il numero di cani randagi in circolazione, che sarebbero più di 4 milioni (in Italia le stime di qualche anno fa parlavano di alcune centinaia di migliaia). Ha citato anche questioni di gestione e possibili rischi sanitari associati alla loro presenza nelle città, come la diffusione della rabbia. Un altro problema è quello della sicurezza stradale: le statistiche del governo attribuiscono agli animali, e soprattutto ai cani, 3.500 incidenti stradali negli ultimi cinque anni.