La Toscana vuole far pagare le spese sanitarie ai turisti non europei

La legge già lo prevede ma non è molto rispettata: secondo il presidente Giani la Regione potrebbe ricavarci circa 15 milioni di euro all'anno

L'ospedale Careggi di Firenze (Wikimedia/Commons)
L'ospedale Careggi di Firenze (Wikimedia/Commons)
Caricamento player

Lunedì il presidente della Toscana Eugenio Giani ha proposto un meccanismo che garantisca il pagamento obbligatorio da parte dei cittadini non europei delle prestazioni sanitarie ricevute in Regione.

È una proposta rivolta soprattutto al grande numero di turisti che ogni anno visitano la Toscana: Giani ha detto di aver visitato negli ultimi giorni diversi pronto soccorso toscani e di averli trovati pieni di visitatori stranieri. Una legge nazionale già impone il pagamento delle cure mediche a tutti i cittadini che arrivano in Italia da paesi che non fanno parte dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo (i cui cittadini sono invece rimborsati dal sistema sanitario del proprio paese): chi si trova in Italia per un periodo non superiore a 90 giorni può infatti usufruire delle prestazioni sanitarie dietro il pagamento delle relative tariffe, che variano da Regione a Regione, ma solo una parte dei turisti non europei salda poi effettivamente il conto una volta rientrati nel proprio paese. È un problema che riguarda tutte le Regioni, e non solo la Toscana, dato che spesso i turisti che usufruiscono di cure mediche in Italia non pagano la ricevuta che viene inviata loro nel paese di provenienza.

Giani ha fatto sapere che il meccanismo che intende introdurre prevede che ai turisti venga chiesto il pagamento delle singole prestazioni ricevute, un eventuale forfait giornaliero per il ricovero in osservazione breve intensiva e il costo di degenza nei reparti ospedalieri. Non sarà dovuto invece niente nel caso di malattie infettive, la cui cura va a vantaggio non solo del singolo ma della collettività.

«L’intervento è semplice: così come oggi se andiamo negli Stati Uniti sappiamo che dobbiamo farci un’assicurazione sanitaria per evitare costi non banali nel caso di ricovero in un pronto soccorso, così è giusto che gli stranieri che vengono in Italia da un paese extraeuropeo facciano altrettanto, per un principio di reciprocità», ha detto Giani. L’idea del presidente della Toscana è usare poi le risorse ricavate da questo meccanismo per la remunerazione del personale dei pronto soccorso e per ridurre le liste di attesa, attingendo a risorse regionali.

L’obiettivo è di far entrare in vigore questo nuovo meccanismo già a partire da settembre: il voto della delibera con cui dovrebbe essere approvato è previsto per i primi di agosto. Secondo Giani, da un calcolo approssimativo, la Regione potrebbe ricavarne 15 milioni di euro all’anno.

La Regione farà un’attività promozionale per avvisare i tour operator affinché incentivino i loro clienti stranieri a sottoscrivere assicurazioni che possano coprire le spese sanitarie in Italia. In mancanza di un’assicurazione i turisti pagherebbero la prestazione sanitaria in base alle tariffe regionali. I costi per i cittadini non europei varierebbero a seconda della prestazione: per esempio una TAC per gli arti inferiori costerebbe 173 euro, un ricovero in osservazione breve e intensiva da 293 a 473 euro al giorno e un intervento chirurgico agli arti fino a quasi 2mila euro.

– Leggi anche: Il nuovo piano del governo per ridurre le liste d’attesa negli ospedali è vecchio