Nel secondo trimestre dell’anno il PIL italiano è cresciuto più che in Germania, ma meno che in Francia e in Spagna

Due operai nello stabilimento Stellantis di Melfi (LaPresse - Mourad Balti Touati)
Due operai nello stabilimento Stellantis di Melfi (LaPresse - Mourad Balti Touati)

Secondo la stima preliminare dell’ISTAT nel secondo trimestre dell’anno, quello che va da aprile a giugno, il Prodotto Interno Lordo dell’Italia è cresciuto dello 0,2 per cento rispetto al trimestre precedente, e dello 0,9 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2023. È una crescita dell’economia in linea con le attese, e il risultato di un calo della produzione di agricoltura e industria, più che compensato però dal settore dei servizi. La “variazione acquisita” per il 2024 – quella che si avrebbe per l’intero anno se nei prossimi due trimestri l’economia non crescesse affatto – è pari allo 0,7 per cento, già vicina all’obiettivo di crescita dell’1 per cento fissato dal governo nel Documento di Economia e Finanza di aprile, quello che indica i parametri economici in cui il governo decide le sue misure.

I dati italiani sono abbastanza in linea con la crescita del PIL dell’Unione Europea, cresciuto dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente e dello 0,7 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2023. Rispetto agli altri grandi paesi europei l’Italia ha fatto meglio della Germania, il cui PIL è risultato in calo dello 0,1 per cento in entrambi i casi, contro le attese degli analisti. Ma ha fatto leggermente peggio della Francia, cresciuta dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente e dell’1,1 rispetto al secondo trimestre del 2023, e decisamente peggio della Spagna, il cui PIL è aumentato rispettivamente dello 0,8 per cento e del 2,8 per cento.