Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha annunciato un rimpasto di governo per alcuni importanti ministeri

Il primo ministro australiano Anthony Albanese (Lukas Coch/Pool Photo via AP, File)
Il primo ministro australiano Anthony Albanese (Lukas Coch/Pool Photo via AP, File)

Domenica il primo ministro australiano Anthony Albanese ha annunciato un rimpasto di governo in cui verranno sostituiti alcuni dei ministri più importanti, tra cui quello dell’Immigrazione, un tema molto sentito e divisivo in Australia. Tony Burke, attuale ministro del Lavoro e politico di lunga data in Australia, diventerà ministro dell’Immigrazione, dell’Interno e della Sicurezza informatica; l’attuale ministra dell’Interno Clare O’Neil diventerà invece ministra delle Politiche abitative; l’attuale ministra delle Politiche abitative Julie Collins diventerà ministra dell’Agricoltura, della Pesca e delle Foreste; la senatrice Malarndirri McCarthy diventerà ministra per gli Australiani indigeni.

Albanese è a capo di un governo di centrosinistra che nel 2025, probabilmente a maggio, dovrà affrontare le elezioni: è dato in svantaggio rispetto alla coalizione di centrodestra all’opposizione, e negli ultimi mesi aveva ricevuto forti critiche e pressioni legate a varie questioni di politica interna. Il rimpasto è visto come un tentativo di recuperare consensi e guadagnare vantaggio sull’opposizione.

Una delle critiche ricevute negli ultimi mesi dal governo di Albanese riguarda proprio l’immigrazione, su cui l’Australia ha norme e protocolli molto duri: lo scorso novembre l’Alta Corte dell’Australia, il tribunale più importante del paese, aveva ordinato la scarcerazione di 150 richiedenti asilo, la cui detenzione a tempo indefinito era stata ritenuta illegittima. L’opposizione aveva fortemente criticato il governo, sostenendo che avesse dovuto fare di più per mantenere i migranti detenuti.