Gli Stati Uniti rafforzeranno la cooperazione militare con il Giappone per contrastare l’influenza della Cina

Da sinistra Lloyd Austin III, Antony Blinken, Yoko Kamikawa e Minoru Kihara a Tokyo, il 28 luglio
Da sinistra Lloyd Austin III, Antony Blinken, Yoko Kamikawa e Minoru Kihara a Tokyo, il 28 luglio (AP Photo/Hiro Komae)

Domenica i governi di Stati Uniti e Giappone hanno annunciato un rafforzamento della loro cooperazione in materia di sicurezza che prevede, tra le altre cose, una riorganizzazione della presenza militare statunitense in Giappone. Il piano prevede che le forze armate statunitensi stazionate in Giappone vengano accorpate al comando dell’Indo-Pacifico, per rendere più facile impiegarle in tutta la regione, e che siano guidate da un comandante di grado più alto. L’annuncio è stato fatto durante un incontro a Tokyo tra il ministro della Difesa e il segretario di Stato degli Stati Uniti, Lloyd Austin III e Antony Blinken, e i ministri della Difesa e degli Esteri giapponesi, Minoru Kihara e Yoko Kamikawa.

Durante la conferenza stampa Austin ha parlato di una «decisione storica»: non è tuttavia chiaro se sarà una riorganizzazione soprattutto logistica e operativa oppure se verrà aumentato il numero di soldati americani in Giappone (al momento ce ne sono 54mila). Il rafforzamento della collaborazione militare era stato prospettato già lo scorso aprile, durante un incontro alla Casa Bianca tra il presidente statunitense Joe Biden e il primo ministro giapponese Fumio Kishida, e adesso è stato annunciato dopo quasi un anno dal primo incontro trilaterale tra Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. Il governo statunitense vuole rafforzare la propria alleanza con i due paesi asiatici per contrastare l’influenza della Cina nella regione affacciata sull’oceano Pacifico occidentale.