Alle Cinque Terre è stata infine riaperta la Via dell’Amore

12 anni fa il celebre sentiero ligure era stato interrotto da una frana: è di nuovo percorribile dai residenti e dal 9 agosto anche dai turisti, a pagamento

Un tratto della Via dell'Amore alle Cinque Terre al tramonto
Un tratto della Via dell'Amore alle Cinque Terre, il 26 luglio 2024 (Bruno Maderna/AP Photo)
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Oggi, sabato 27 luglio, ha riaperto completamente la “Via dell’Amore” delle Cinque Terre, la strada pedonale che collega Riomaggiore con la sua frazione Manarola, due dei cinque paesi liguri noti in tutto il mondo come località turistiche. La strada era stata chiusa 12 anni fa a causa di una frana: nel luglio dell’anno scorso ne era stato riaperto un tratto, i primi 160 metri partendo da Riomaggiore, a cui ora è stato aggiunto l’ultimo pezzo.

Fino a giovedì 8 agosto la strada sarà percorribile esclusivamente dai residenti e dagli ex residenti delle Cinque Terre, di Levanto e della Spezia, oltre che dalle persone che possiedono seconde case nel comune di Riomaggiore e dai loro familiari. Dal 9 agosto invece la strada sarà accessibile anche ai turisti, ma solo su prenotazione e a pagamento. Potranno entrare un massimo di 400 persone all’ora, suddivise in gruppi di cento ogni quarto d’ora.

I residenti e gli ex residenti potranno continuare a percorrere la Via dell’Amore gratuitamente anche dopo l’8 agosto, a differenza dei turisti. Potranno inoltre usare il sentiero senza restrizioni di tempo e in entrambi i sensi: per i turisti, invece, il percorso è a senso unico, sempre da Riomaggiore verso Manarola.

Stretta fra la scogliera e il mare, la Via dell’Amore è lunga circa 900 metri ed è conosciuta fuori dalla Liguria come “la strada più romantica del mondo”. La frana che l’aveva danneggiata nel 2012 aveva ferito quattro turiste australiane.

Gli interventi di ripristino del sentiero erano iniziati nel gennaio del 2022 e si erano conclusi lo scorso 19 luglio. I lavori sono stati lunghi e complessi per via del particolare contesto in cui sono stati svolti, su un tratto di strada molto stretto e di fatto scavato su una scogliera a picco sul mare. Complessivamente sono costati oltre 23 milioni di euro, con la Regione Liguria come maggior finanziatore con circa 12 milioni. Il resto dei finanziamenti è stato stanziato dal ministero della Cultura (6,9 milioni), dell’Ambiente (3 milioni) e dalla Protezione civile (1,5 milioni).

La graduale riapertura della Via dell’Amore e i lavori che l’hanno resa possibile sono stati accompagnati negli ultimi anni da una serie di critiche, polemiche e divisioni tra le amministrazioni locali, motivate principalmente da differenti visioni sulla gestione del turismo di massa che da sempre interessa le Cinque Terre. Ci vanno ogni anno milioni di visitatori, 3 milioni nel 2022 e 4 nel 2023: sono numeri difficili da gestire e per cui da anni sono in corso discussioni sulle modalità con cui limitare il cosiddetto turismo di massa, sull’opportunità di farlo e su come rendere più sostenibile il turismo nella zona. Le Cinque Terre hanno complessivamente circa 4mila residenti.

Le polemiche avevano riguardato tra le altre cose la decisione del comune di Riomaggiore di far pagare l’ingresso nella Via dell’Amore, con un supplemento rispetto al biglietto che già si paga per entrare nel Parco nazionale delle Cinque Terre, la Cinque Terre card, che costa 7 euro e 50. Il supplemento va dai 10 ai 15 euro, nei giorni più trafficati.

Già l’anno scorso le pro loco e altre associazioni per il turismo di Vernazza, di Monterosso e della frazione di Corniglia, gli altri comuni delle Cinque Terre, avevano avviato una campagna chiamata “L’amore vero non ha prezzo”. Sulle loro pagine Facebook avevano pubblicato post che mettevano in risalto le bellezze locali escludendo volontariamente Riomaggiore e Manarola, e rivendicavano la gratuità della visita. A suo tempo il comune di Riomaggiore aveva detto di non escludere la possibilità di concordare l’inclusione della Via dell’Amore nella Cinque Terre Card una volta che fosse stata riaperta del tutto, ma al momento è appunto previsto il pagamento di un supplemento.