Almeno 12 persone sono state uccise in un attacco sulle Alture del Golan: Israele dice che è stato Hezbollah, che invece ha negato

Personale dei servizi di emergenza e altre persone intorno nel campo da calcio colpito dal bombardamento (EPA/ATEF SAFADI)
Personale dei servizi di emergenza e altre persone intorno nel campo da calcio colpito dal bombardamento (EPA/ATEF SAFADI)

Sabato almeno 12 persone sono state uccise da un razzo caduto sulla città di Majdal Shams, nelle Alture del Golan, un altopiano di circa 1.800 chilometri quadrati che Israele occupa dal 1967, dopo averlo sottratto al controllo della Siria. Le autorità israeliane per ora hanno dato poche informazioni, ma l’attacco ha colpito un campo da calcio e sembra che le persone uccise siano civili e perlopiù bambini. Ci sono anche altri 19 feriti. L’esercito israeliano ha attribuito la responsabilità dell’attacco al gruppo paramilitare libanese Hezbollah, con cui vanno avanti da mesi reciproci bombardamenti al confine tra Israele e Libano: Hezbollah ha invece negato ogni coinvolgimento.

Hezbollah è un alleato del gruppo palestinese Hamas e lo sostiene nella guerra contro Israele cominciata (almeno in questa sua ultima fase) con l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 in territorio israeliano, e proseguita poi con l’invasione dell’esercito israeliano della Striscia di Gaza, durante la quale sono state uccise decine di migliaia di civili palestinesi.

Quello di sabato è l’attacco che ha causato più morti in territorio israeliano dall’inizio della guerra. Anche se si scambiano attacchi e bombardamenti da mesi, sia Israele che Hezbollah fin qui hanno sempre negato le azioni più gravi e che potevano far aggravare ulteriormente la guerra in corso. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intanto ha già detto che Israele intende attaccare Hezbollah in risposta a questo attacco.