L’esercito israeliano ha ordinato di nuovo l’evacuazione di una “zona umanitaria sicura” nella Striscia di Gaza

Alcuni palestinesi sfollati a Khan Younis, il 25 luglio
Alcuni palestinesi sfollati a Khan Yunis, il 25 luglio (EPA/MOHAMMED SABER)

Sabato l’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione di una parte della Striscia di Gaza che era stata indicata come “zona umanitaria sicura”, in cui cioè l’esercito garantisce di non attaccare e dove i civili palestinesi dovrebbero andare per ricevere aiuti umanitari. L’esercito israeliano ha detto che sta per condurre un’operazione contro miliziani di Hamas che si troverebbero a Khan Yunis e Al Mawasi, nel sud della Striscia di Gaza, dopo che da quella zona sarebbero stati lanciati alcuni razzi.

È il secondo ordine di evacuazione di una “zona umanitaria sicura” nel giro di una settimana: il primo, lunedì, aveva preceduto di pochi minuti un bombardamento in cui erano state uccise almeno 70 persone, secondo il ministero della Salute della Striscia (cioè Hamas). In quell’occasione l’esercito israeliano ha attaccato anche via terra Khan Yunis, che già era stata semidistrutta nelle precedenti offensive. Da allora di fatto le operazioni militari israeliane non si sono fermate. Larga parte della “zona umanitaria sicura” consiste in una distesa di tende dei palestinesi sfollati (1,8 milioni su una popolazione di 2,3 milioni prima della guerra), dove le condizioni sanitarie sono molto difficili e anche gli aiuti umanitari faticano ad arrivare. Dall’inizio della guerra sono morti più di 39mila palestinesi, secondo il ministero della Salute della Striscia.

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