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  • Sabato 27 luglio 2024

La cerimonia d’apertura delle Olimpiadi è stata esagerata, forse troppo

Le esibizioni pirotecniche e spettacolari hanno celebrato la storia francese, ma secondo molti hanno oscurato gli atleti e gli altri paesi

(Lars Baron/Getty Images)
(Lars Baron/Getty Images)
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La cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024 è stata lunga, spettacolare, coreografica e molto appariscente: il New York Times l’ha definita «un capolavoro di storia e di sorpresa, di kitsch e di sport, di arte e di moda»; il Guardian uno spettacolo «altamente kitsch». È durata quasi quattro ore ed è stata la prima della storia dei Giochi a svolgersi fuori da uno stadio, in questo caso sulla Senna: pioveva, però, quindi centinaia di migliaia di spettatori hanno assistito coperti da poncho e ombrelli, mentre sul fiume sfilavano enormi imbarcazioni con a bordo atleti e delegazioni di 206 paesi.

La cerimonia è iniziata alle 19:30, col passaggio sulla Senna della prima delegazione, che come da tradizione è stata quella della Grecia: l’ultima è stata alla fine della cerimonia la Francia, in quanto paese ospitante. Nel mezzo le delegazioni sono passate in ordine alfabetico, in alcuni casi condividendo lo spazio su grosse barche su cui gli atleti si affacciavano sventolando le proprie bandiere nazionali: l’Italia è passata attorno alle 21, insieme a Iran, Irlanda, Islanda e Israele, con cui condivideva l’imbarcazione.

La cerimonia è stata prima di tutto una grandiosa e fastosa celebrazione della cultura francese: il corteo di delegazioni prima e i tedofori poi (cioè gli atleti che si passano la torcia olimpica per arrivare poi al braciere) hanno attraversato tutti i luoghi più famosi della città, dal museo del Louvre, all’arco di Trionfo al parco Bois de Vincennes.

Nel frattempo altri luoghi altrettanto noti di Parigi venivano ripresi attraverso la corsa del misterioso ultimo tedoforo, la cui identità è stata rivelata come da tradizione solo alla fine (erano due: l’ex velocista Marie-José Perec e il judoka Teddy Riner): per tutta la durata della cerimonia sono stati trasmessi brevi video in cui una figura mascherata correva e danzava lungo tutta la città, con riprese altrettanto spettacolari e a tratti un po’ pacchiane. Non fosse stato per i costumi e la musica, la corsa del tedoforo sembrava uscita da un film d’azione: c’è stato un momento in cui correva sui tetti, e un altro in cui si calava giù per una botola dentro il Louvre, davanti alla Gioconda di Leonardo da Vinci.

Anche le esibizioni musicali sono state un misto di performance massimaliste e celebrazione della cultura francese: un gruppo di ottanta ballerine del famoso locale Moulin Rouge ha danzato sulla banchina della Senna facendo il can can, tipico ballo diventato molto popolare ai tempi della Belle époque; un altro gruppo francese, i Gojira, si sono esibiti in una performance heavy metal sui balconi e le sporgenze della Conciergerie, palazzo storico di Parigi in passato utilizzato come residenza del re.

I Gojira sono stati introdotti e presentati da una ballerina travestita da Maria Antonietta con la testa mozzata, ultima regina dell’ancien régime francese, decapitata con la ghigliottina nel 1793: dopo, mentre i Gojira cantavano e suonavano, le finestre della Conciergerie si sono illuminate di rosso e sono comparse decine di altre ballerine vestite da Maria Antonietta.

Dal punto di vista musicale, comunque, i due momenti più attesi e su cui si era vociferato di più nelle ore e nei giorni precedenti sono state le esibizioni di Lady Gaga e Céline Dion. La prima ha cantato all’inizio della cerimonia, con una performance in cui il suo stile eccentrico è stato adattato al contesto: Lady Gaga ha cantato, su una scalinata che dava sulla Senna, coperta di piume bianche e rosa e accompagnata da un gruppo di ballerini coi pon-pon, “Mon truc en plumes” della ballerina e attrice francese Zizi Jeanmaire, molto conosciuta e popolare nella seconda metà del Novecento francese.

Anche Céline Dion, che ha cantato poco prima della conclusione della cerimonia, si è esibita in uno spettacolo grandioso: sulla Tour Eiffel ha cantato l’Hymne à l’amour di Édith Piaf, una delle cantanti più famose della storia recente francese, i cui brani accompagnano quasi in ogni occasione l’immagine della Francia nella cultura di massa.

L’insistenza sulla “grandeur” parigina (termine con cui tradizionalmente ci si riferisce all’orgoglioso e a tratti borioso sfoggio di grandezza da parte della Francia) è stata anche criticata per come ha a tratti sovrastato l’obiettivo principale della cerimonia, che era la celebrazione delle Olimpiadi e degli atleti e delle atlete di tutti i paesi del mondo che vi parteciperanno. «Tutto nella cerimonia e nella trasmissione di venerdì ha contribuito a sminuire gli atleti», ha scritto il critico Mike Hale sul New York Times.

La giornalista sportiva Lia Capizzi ha parlato di «Senna protagonista» e di «eleganza poi scemata nel trash», notando come gli atleti siano passati quasi in secondo piano e come alcuni portabandiera siano stati trascurati e a tratti nemmeno inquadrati. I portabandiera sono gli atleti che per ogni paese innalzano la bandiera nazionale: per l’Italia erano l’altista Gianmarco Tamberi e la schermidora Arianna Errigo.

Secondo Capizzi anche organizzare una cerimonia del genere sotto la pioggia è stata in qualche modo una scelta poco azzeccata e una dimostrazione di presunzione. Le centinaia di migliaia di spettatori che hanno assistito a tutto coperti da poncho e ombrelli davano l’idea che la pioggia non avesse rovinato la grandiosa atmosfera della cerimonia, ma nei fatti l’acqua ha creato vari problemi: alcuni ballerini che si esibivano su scintillanti piattaforme galleggianti sulla Senna sono scivolati o hanno fatto movimenti incerti, la pioggia ha bagnato anche i musicisti, e le imbarcazioni delle delegazioni più piccole sono state viste traballare mentre passavano sulla Senna quando la pioggia era più scrosciante. Tamberi ha detto peraltro di aver perso la fede nuziale nella Senna, durante la parata.

Durante la cerimonia d’apertura sono state inserite performance anche provocatorie nei confronti della tradizione culturale non solo francese, che hanno suscitato critiche e reazioni stizzite e scandalizzate negli ambienti più conservatori. A un certo punto per esempio un gruppo di drag queen e ballerine si è esibito in una reinterpretazione di un banchetto greco e del mito di Dioniso, interpretato da molti come una versione queer dell’Ultima cena di Gesù con gli Apostoli. Tra i molti che hanno protestato per questa somiglianza c’è stato anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che ha detto che le Olimpiadi sono iniziate «insultando miliardi di Cristiani nel mondo». Il direttore artistico è poi intervenuto per smentire che l’Ultima Cena sia stata un’ispirazione di quel momento della cerimonia.

A conclusione dello spettacolo, sulla Tour Eiffel è stato proiettato uno spettacolo di luci laser che piroettavano attorno a un’enorme insegna illuminata coi cinque cerchi olimpici, illuminando la pioggia e il buio. A un certo punto, ed è stato uno dei momenti più ripresi della cerimonia, sulla Senna è comparsa una piattaforma con sopra un cavallo meccanico argentato, a grandezza naturale, che si muoveva al galoppo sul pelo dell’acqua, con una musica tra il techno e l’apocalittico di sottofondo (qui il video della costruzione del cavallo meccanico, se vi interessa).

La persona a cavallo, coperta da un cappuccio argentato e la cui identità è rimasta nascosta fino all’ultimo, era Floriane Issert, una sottufficiale della Gendarmeria francese: dopo la corsa sulla Senna in sella al cavallo meccanico è scesa, è salita su un cavallo vero, e accompagnata da un corteo si è diretta al passo verso la pedana ai piedi della Tour Eiffel su cui poi è salita portando la bandiera olimpica che è stata issata sulle note dell’inno olimpico, cantato da un coro ed eseguito da 90 musicisti dell’orchestra nazionale francese. Sulla banchina, poco dopo, ha parlato il presidente del comitato olimpico internazionale Thomas Bach, seguito dal presidente francese Emmanuel Macron che ha dichiarato ufficialmente iniziate le Olimpiadi.