Nell’Europa centrale si teme l’arrivo del fentanyl
È il potentissimo oppioide che ogni anno causa decine di migliaia di morti negli Stati Uniti: se ne sta parlando soprattutto in Polonia
Ormai da tempo in Europa si teme l’arrivo in quantità ingenti del fentanyl, il potentissimo oppioide che ogni anno negli Stati Uniti causa la morte di decine di migliaia di persone. Finora questo arrivo non si è materializzato, se non in quantità di poco conto. La scarsa pervasività di sostanze come il fentanyl in Europa è stata spiegata con la diffusione di altre droghe, ancora oggi ben più popolari, ma soprattutto con la maggiore capillarità della sanità pubblica. Negli Stati Uniti molte persone diventano dipendenti dal fentanyl nel tentativo di alleviare dolori acuti e cronici, le cui cause non possono permettersi di curare. I sistemi sanitari europei invece offrono cure talvolta di qualità inferiore, ma accessibili a tutti o quasi.
Alcuni paesi europei rimangono però più vulnerabili di altri a eventuali diffusioni di massa di oppioidi come il fentanyl, perché sono più poveri o hanno sistemi sanitari arretrati e non in grado di farsi carico di una popolazione sempre più anziana. È il caso di paesi dell’Europa centrale come Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, dove da qualche anno la soglia di attenzione per i casi di overdose da oppioidi è molto aumentata.
La situazione sembra particolarmente preoccupante in Polonia, dove a fine giugno il primo ministro Donald Tusk ha definito il fentanyl «il veleno del Ventunesimo secolo», «che miete morti in tutto il mondo e ha iniziato a farlo anche in Polonia».
Nel 2017 un report governativo stimò che circa il 20 per cento dei polacchi soffriva di dolori cronici, e il 5 per cento di episodi di dolore acuto. Al contempo la Polonia è anche uno dei paesi col sistema sanitario peggiore in Europa: ogni anno spende decisamente meno della media europea in sanità pubblica, ed è l’ultimo paese nell’Unione Europea per numero di medici praticanti in rapporto alla popolazione (sono 2,4 ogni mille abitanti).
Il fentanyl produce effetti simili a quelli della morfina, tra cui una forte diminuzione della percezione del dolore: nel caso del fentanyl è particolarmente rapida. Anche per questo negli ultimi anni è diventato un diffuso e potente antidolorifico, mentre in ambito medico viene usato perlopiù per anestetizzare i pazienti prima di operazioni chirurgiche e prescritto per i casi più gravi di dolore cronico, ad esempio nelle terapie per i tumori.
In Polonia la prima morte ufficiale per overdose di fentanyl è avvenuta a novembre del 2023 nella città di Poznan. A metà giugno del 2024 le morti per overdose di fentanyl erano già diventate 48. In realtà in Polonia il fentanyl non entra grazie al contrabbando: fra il 2022 e i primi quattro mesi del 2024 ne sono state sequestrate poche centinaia di grammi in tutto il paese. Euractiv scrive invece che viene ottenuto «soprattutto attraverso prescrizioni mediche false oppure furti di medicinali che ne contengono una parte». A metà giugno la ministra della Salute polacca Izabela Leszczyna ha annunciato un monitoraggio più accurato delle prescrizioni di oppioidi da parte dei medici.
In generale in Europa il fentanyl circola illegalmente in quantità ancora piuttosto ridotte. In un rapporto uscito di recente l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EUDA), un agenzia dell’Unione Europea che monitora il traffico di droghe, ha stimato che nel 2022 nel territorio dell’Unione sono stati sequestrati in tutto 9,2 chili di fentanyl e carfentanil (una sostanza analoga usata soprattutto sugli animali) in 14 paesi, 168 litri di fentanyl liquido sequestrati in una sola operazione in Bulgaria oltre a circa 8.435 pasticche. Sono numeri incomparabilmente più piccoli rispetto alle quantità di eroina sequestrate ogni anno in Europa.
Anche il numero di morti è assai più basso. Nel 2022 EUDA ha registrato 163 morti associate all’overdose di fentanyl: in vari casi fra l’altro sembra che siano state causate da fentanyl che in origine era stato sintetizzato in ambito medico. Negli Stati Uniti nel 2023 ci sono state circa 74mila morti dovute all’abuso di fentanyl (di cui alcune causate dal fatto che sempre più spesso la cocaina viene tagliata e mischiata col fentanyl, cosa che soprattutto nelle dosi sbagliate può risultare letale).
Buona parte del fentanyl che arriva negli Stati Uniti viene invece prodotto in Messico in maniera illegale, in appositi laboratori messi in piedi dalla criminalità organizzata. In un articolo pubblicato a fine giugno l’Economist ha scritto che alcuni «cuochi» messicani di fentanyl hanno aperto dei laboratori anche in Europa, ma senza fornire ulteriori dettagli.
Almeno nell’Europa centrale la potenziale diffusione del fentanyl rimane legata a prescrizioni false o ingiustificate prodotte da medici. Il sito di news Balkan Insight racconta che nel 2019 le autorità slovacche smantellarono un giro di fentanyl messo in piedi dalla criminalità organizzata che ruotava intorno a due medici che prescrivevano fentanyl in maniera irregolare.
Nel settembre del 2023 il capo dell’unità antidroga della polizia ceca Jakub Frydrych disse al sito di news Novinky che il fentanyl che si trovava in Repubblica Ceca proveniva da pazienti che lo avevano acquistato con una regolare prescrizione e lo rivendevano sottobanco, oppure da furti nelle catene di approvvigionamento di ospedali e farmacie.
Né in Slovacchia né in Repubblica Ceca ci sono dati certi sulle morti da fentanyl: nel suo articolo Novinky scrive che «molte» persone in Repubblica Ceca sono morte di overdose di fentanyl, senza però specificare quante o in quale lasso di tempo.