Al più celebre premio per i romanzi di fantascienza è stata scoperta una truffa dozzinale

Ai premi Hugo di quest'anno il 10 per cento dei voti era evidentemente falsificato per far vincere un finalista

(Wikimedia Commons)
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Lunedì è apparso un annuncio inusuale sul sito dei premi Hugo, i più importanti nel settore della narrativa di fantascienza e fantasy, assegnati annualmente dal 1955 dalla World Science Fiction Society (WSFS). La nota diceva che l’amministrazione si era accorta di «alcuni dati insoliti» durante il conteggio dei voti in vista della prossima cerimonia di premiazione, che si terrà a Glasgow, in Scozia, l’11 agosto. Quasi il 10 per cento di tutti i voti era stato palesemente espresso in blocco con l’intenzione di far vincere uno dei finalisti.

Il regolamento del premio specifica che soltanto le persone fisiche possono nominare un’opera o votare per il premio, e che nessuno può esprimere più di un voto. Quasi 400 dei voti registrati nel 2024, però, «sono stati espressi da account che non soddisfano i criteri di “persona fisica”, con evidenti nomi falsi e/o altre caratteristiche squalificanti. Per esempio c’era una serie di votanti i cui cognomi erano identici tranne per la prima lettera, che era stata cambiata in ordine alfabetico, nonché una serie di votanti i cui nomi erano traduzioni di numeri consecutivi».

Il comitato ha detto che la truffa era «sorprendentemente diversa» da qualsiasi cosa si fosse vista in passato agli Hugo. È un decennio, però, che il premio viene osservato con particolare attenzione e preoccupazione dalla comunità di amanti di fantascienza, per via di alcuni casi di manipolazione dei voti cominciati nel 2013.

I premi Hugo – per intero i Premi annuali per la fantascienza e il fantasy – vengono assegnati ogni anno durante la World Science Fiction Convention (Worldcon), il congresso mondiale degli appassionati di fantascienza. Prendono il nome da Hugo Gernsback, fondatore della prima rivista di fantascienza del mondo: Amazing Stories, uscita a partire dal 1926. A votare è il pubblico presente alla convention oppure gli iscritti alla WSFS che scelgono di votare da remoto, e in anticipo. Sono quindi premi popolari, pensati per riflettere il gusto medio dei lettori di fantascienza più appassionati, al contrario del premio Nebula, che premia sempre la fantascienza ma è assegnato da una giuria di scrittori.

In ogni caso possono essere candidate tutte le opere fantasy, di fantascienza o di “narrativa speculativa” pubblicate o tradotte in inglese nell’anno precedente alla premiazione. La categoria più ambita è quella di miglior romanzo, ma ci sono varie categorie che premiano anche illustratori ed editor. Nel tempo tra i romanzi vincitori ci sono stati Dune di Frank Herbert, La svastica sul sole di Philip K. Dick, La mano sinistra del buio di Ursula K. LeGuin, Harry Potter e il calice di fuoco di J.K. Rowling e la trilogia del Problema dei tre corpi di Cixin Liu.

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Questa volta 377 voti da remoto indicavano lo stesso finalista: il comitato non ne ha fatto il nome, ma l’ha identificato come “Finalista A”. «Non abbiamo prove che il Finalista A fosse a conoscenza dei voti fraudolenti espressi a suo favore, né tantomeno che sia responsabile dell’operazione. Pertanto abbiamo deciso di non identificarlo», ha scritto la commissione. I voti, però, sono stati omessi dal conteggio su decisione dell’amministrazione: senza i voti squalificati, il Finalista A non ha vinto nella sua categoria.

«Vogliamo rassicurare gli elettori dei premi Hugo 2024 che i voti espressi sono stati conteggiati in modo equo», ha scritto l’amministrazione nella nota. «Soprattutto, vogliamo assicurare ai vincitori degli Hugo di quest’anno che hanno vinto in modo onesto e leale, senza alcuna esclusione arbitraria o inspiegabile di voti o candidati e senza alcuna possibilità che il loro premio sia stato ottenuto con mezzi fraudolenti».

Tra le cose strane c’è il fatto che per votare per i premi Hugo è necessario essere iscritti alla World Science Fiction Society (WSFS) e pagare una quota: quest’anno erano 45 sterline per ogni voto espresso, il che vuol dire che qualcuno avrebbe speso quasi 17mila sterline per attuare una truffa tanto scadente. L’amministrazione degli Hugo ha detto di aver ricevuto «una comunicazione confidenziale secondo cui almeno una persona avrebbe sponsorizzato l’acquisto di una serie di iscrizioni alla WSFS da parte di un gran numero di individui, a cui è stato rimborsato il costo dell’iscrizione dopo aver dimostrato di aver votato come desiderava lo sponsor».

Non è però la prima volta che i premi sono coinvolti in scandali e situazioni fumose. A febbraio erano state diffuse alcune e-mail che suggerivano che alcuni autori fossero stati esclusi dalle liste dei candidati per non creare problemi in vista della cerimonia di premiazione del 2023, che si era tenuta in Cina. Una delle mail era stata scritta da Dave McCarty, capo della giuria dei premi Hugo 2023, e diceva: «Dobbiamo segnalare qualsiasi aspetto di natura politica delicata nelle opere (…). Se si concentrano su Cina, Taiwan, Tibet o altri argomenti che potrebbero rappresentare un problema in Cina… è necessario evidenziarlo in modo da poter determinare se è sicuro includere queste opere nella votazione».

Il caso più famoso, però, è stato quello dei “Sad Puppies”, un gruppo che tra il 2013 e il 2017 si organizzò per votare in modo compatto in modo da nominare e far vincere dei candidati prescelti: l’idea esplicita era quella di sostenere candidati maschi bianchi ed eterosessuali, in modo da contrastare la vittoria di donne, persone della comunità LGBTQ+ o non bianche. Secondo i Sad Puppies, gli Hugo assegnavano premi «sulla base del politicamente corretto, in modo da favorire autori e artisti a patto che non fossero etero, bianchi e maschi». Nel 2017 l’amministrazione del premio cambiò il sistema di nomina dei candidati per ridurre la possibilità di manipolazione delle votazioni da parte di grossi gruppi di persone.

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