Il ribaltamento di una petroliera nella baia di Manila, nelle Filippine
Trasportava 1,4 milioni di litri di carburante, in parte finiti in mare: ora si teme il rischio di un disastro ambientale come quello del 2023
Giovedì mattina una petroliera che trasportava 1,4 milioni di litri di carburante si è ribaltata nella baia di Manila, la capitale delle Filippine: la nave si chiamava Terra Nova, batteva bandiera filippina e l’incidente che l’ha coinvolta ha causato il versamento nel mare di una parte del carburante. Il segretario dei Trasporti del paese, Jaime Bautista, ha detto che sedici persone dell’equipaggio su diciassette sono state soccorse: il corpo dell’ultima è stato ritrovato nel corso delle operazioni di ricerca.
Il portavoce della Guardia costiera Armando Balilo ha detto che se tutto il carburante contenuto nella nave fuoriuscisse si verificherebbe il più grande versamento in mare di carburante nella storia filippina. Le operazioni di emergenza per cercare di contenere la perdita sono complicate dai forti venti e dalle onde alte provocate dal passaggio del tifone Gaemi, che giovedì è arrivato anche a Taiwan.
Al momento è stata individuata una chiazza di carburante larga più di 3,5 chilometri, che una forte corrente sta portando in direzione est e nord-est: Balilo ha detto che potrebbe però essere il carburante del motore della nave, contenuto in un serbatoio diverso rispetto agli 1,4 milioni di litri del carico. La Terra Nova è affondata in un punto in cui il mare è profondo solo 34 metri: secondo Balilo recuperare il suo carico non sarebbe eccessivamente difficile.
Le autorità filippine hanno detto che la Terra Nova era diretta verso la città filippina di Iloilo, circa 500 chilometri a sud di Manila: in base a un rapporto della Guardia costiera la petroliera «si è ribaltata e poi inabissata» per motivi ancora non chiari mentre si trovava a circa 7 chilometri al largo di Limay, nella provincia di Bataan, dall’altra parte della baia rispetto a Manila. Il comandante della Guardia costiera ha ordinato un’indagine: si indaga anche sull’eventualità che nell’incidente abbiano potuto influire le cattive condizioni meteorologiche.
Mercoledì le Filippine erano state attraversate dal tifone Gaemi, che con piogge intense e forti raffiche di vento ha provocato la morte di almeno tredici persone e centinaia di migliaia di sfollati nel paese. Nelle ore scorse Gaemi è arrivato sulla costa nord-orientale dell’isola di Formosa, che coincide con il territorio di Taiwan, dove ha cominciato a provocare altri danni e ucciso almeno tre persone. A sudest di Taiwan diverse altre navi hanno avuto problemi a causa del maltempo. Tre navi mercantili si sono arenate, ma gli equipaggi sono al sicuro, mentre una nave cargo è affondata e le nove persone dell’equipaggio, tutte provenienti dal Myanmar, sono finite in mare: tre sono state trovate vive a riva, mentre le altre sei sono disperse.
Quello di giovedì non è il primo incidente di questo tipo per le Filippine, un paese dove vivono più di 110 milioni di persone e dove il livello di sicurezza marittima è basso.
Nella primavera del 2023 una grossa petroliera che trasportava circa 800mila litri di petrolio, la Princess Empress, si capovolse al largo della provincia di Mindoro Orientale, a sud-est di Manila. Nel mare delle Filippine si estese progressivamente una grossa chiazza di petrolio che inquinò le coste di almeno altre tre province, provocando un disastro ambientale in uno degli ecosistemi marini più importanti del mondo. Per l’incidente nel febbraio del 2024 sono stati incriminati alcuni dirigenti della società che possedeva la nave.