La Germania ha bandito un’organizzazione islamica di Amburgo accusata di fare propaganda per l’Iran e di sostenere Hezbollah

Un agente di polizia fuori dal centro islamico di Amburgo
Un agente di polizia fuori dal centro islamico di Amburgo, 24 luglio 2024 (Daniel Bockwoldt/ dpa via AP)

La Germania ha bandito il centro islamico di Amburgo (IZH), un’organizzazione religiosa con sede nella città nel nord del paese accusata di fare propaganda per il regime iraniano e di sostenere il gruppo paramilitare Hezbollah. Mercoledì la polizia ha perquisito e chiuso la Moschea Blu della città, che è gestita dall’IZH ed è una delle più antiche della Germania. In un comunicato la ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser ha detto che secondo i servizi di intelligence tedesca l’organizzazione «diffonde un antisemitismo aggressivo» e «propaga in modo aggressivo e militante l’ideologia della cosiddetta “Rivoluzione islamica”» in Germania.

Per le autorità tedesche, che lo scorso novembre avevano avviato una grossa operazione contro sei organizzazioni islamiste, ci sarebbero inoltre prove che l’IZH sostenga e promuova anche le posizioni del gruppo radicale libanese Hezbollah, l’organizzazione paramilitare più potente del Medio Oriente, alleata di Hamas e dell’Iran. Nel 2020 la Germania aveva vietato tutte le attività di Hezbollah nel paese, classificandolo come un’organizzazione terrorista e citando in particolare le sue attività in Siria.

L’agenzia di stampa iraniana IRNA ha scritto che, in risposta alla decisione della Germania, il ministero degli Esteri iraniano ha convocato l’ambasciatore tedesco nel paese. Oltre alla Moschea Blu, la polizia tedesca ha perquisito altre 53 organizzazioni collegate all’IZH in otto stati federali, compresi Baviera, Bassa Sassonia e quello della capitale Berlino. Altre quattro moschee sono state chiuse.

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