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  • Mercoledì 24 luglio 2024

Il primo comizio di Kamala Harris dopo il ritiro di Joe Biden

La candidata di fatto dei Democratici ha parlato a Milwaukee, e la parte più applaudita del discorso è stata quella in cui ha attaccato Donald Trump per i suoi guai giudiziari

(AP Photo/Kayla Wolf)
(AP Photo/Kayla Wolf)
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Martedì sera la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha tenuto il suo primo comizio da quando il presidente Joe Biden ha deciso di ritirare la sua candidatura alla rielezione e di dare il suo appoggio a lei.

Il comizio di Harris era previsto già prima che Biden si ritirasse, e si è tenuto a Milwaukee, in Wisconsin, città dove la scorsa settimana si è svolta la convention dei Repubblicani. La scelta di Milwaukee non è casuale, perché il Wisconsin è uno dei cosiddetti swing states, cioè gli stati popolosi in cui il consenso fra Repubblicani e Democratici è praticamente alla pari, e dove quindi riuscire a fare una buona campagna elettorale sarà più importante.

La parte più notevole del comizio, e applaudita dal pubblico, è stata quella in cui Harris ha parlato del candidato Repubblicano alla presidenza, Donald Trump. Harris ha iniziato il discorso parlando della propria esperienza da procuratrice generale della California, e ha poi fatto riferimento al fatto che Trump è un pregiudicato (è il primo ex presidente a essere stato giudicato colpevole in un processo penale). «Mi sono occupata di criminali di tutti i tipi. Criminali che hanno abusato delle donne. Truffatori che hanno derubato i consumatori. Imbroglioni che hanno infranto le regole per guadagnarci dei soldi. Quindi ascoltatemi quando dico che so che tipo di persona è Donald Trump».

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Harris non è ancora formalmente la candidata del Partito Democratico, dato che tecnicamente dovranno essere i delegati scelti con le primarie a nominarla durante la convention che si terrà a Chicago tra il 19 e il 22 agosto. Lo è però di fatto, dato che ha già il sostegno della maggioranza assoluta dei delegati, e quindi il voto di Chicago sarà perlopiù cerimoniale. È il motivo per cui, viste le circostanze anomale, potrebbe essere scelta ufficialmente con due settimane di anticipo sulla convention, entro mercoledì 7 agosto, tramite una virtual roll call (“appello virtuale”, ossia una sorta di voto elettronico).

Il partito vorrebbe anticipare la nomination per concentrare il prima possibile tutte le proprie forze sulla campagna elettorale per Harris, dopo che nei mesi scorsi Biden era stato costantemente in svantaggio nei sondaggi nazionali contro Trump. Dopo il ritiro di Biden, Harris ha raccolto molto entusiasmo intorno a sé tra gli elettori del partito, oltre che tra i donatori (nelle prime 24 ore dall’annuncio della sua candidatura ha raccolto donazioni per 81 milioni di dollari).

E martedì un sondaggio effettuato da Reuters/Ipsos ha rilevato che la vicepresidente sarebbe addirittura in leggero vantaggio su Trump a livello nazionale (44 per cento contro 42 per cento, ma comunque il voto si tiene stato per stato). Sondaggi come questo vanno presi con molta cautela, soprattutto in questa fase ancora incerta della campagna elettorale, ma danno lo stesso una buona idea di come Harris stia riuscendo a smuovere la parte dell’elettorato che era delusa da Biden o che era ancora indecisa su chi votare.

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