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  • Mercoledì 24 luglio 2024

Le esorbitanti misure di sicurezza nel centro di Parigi, per le Olimpiadi

Oltre a infastidire molti cittadini stanno creando grossi problemi anche ai café e ai negozi del centro, dato che i turisti faticano ad arrivarci

Un'addetta alla sicurezza installa una rete metallica nel centro di Parigi, il 21 luglio (AP Photo/Thomas Padilla, File)
Un'addetta alla sicurezza installa una rete metallica nel centro di Parigi, il 21 luglio (AP Photo/Thomas Padilla, File)
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Le Olimpiadi estive di Parigi cominceranno ufficialmente venerdì con una grande cerimonia lungo la Senna, il fiume che divide in due la città. Poi i Giochi si terranno in larga parte nel centro della città, vicino ad attrazioni che normalmente attirano milioni di turisti, come la Tour Eiffel e Place de la Concorde. Normalmente eventi così grossi e così mediatizzati vengono organizzati in periferia, come era successo a Londra per le Olimpiadi del 2012: la decisione di farli svolgere nel centro di Parigi è stata fortemente voluta dal comitato organizzatore dell’evento, che in passato aveva detto di voler trasformare l’intera città «in un grande stadio olimpico».

Martedì il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha detto che l’evento sarà «la più grande sfida alla sicurezza che il paese abbia dovuto gestire in tempo di pace». Per rispondere a questa sfida, il governo ha già messo in atto una serie di misure di sicurezza molto intense per ridurre quanto possibile il rischio di attentati e violenze. Tanti abitanti della città, però, le ritengono eccessivamente restrittive e limitanti. Molti negozianti e ristoratori, poi, si sono già accorti di un grave calo nei propri guadagni, dovuto soprattutto al fatto che molti clienti e turisti evitano di frequentare le zone centrali, quelle più soggette a queste misure di sicurezza.

Da un punto di vista pratico, nel centro di Parigi sono state installate 44mila barriere metalliche, che spesso dividono la carreggiata dai marciapiedi e in generale costringono le persone a fare percorsi molto più lunghi del previsto, impiegando molto più tempo del solito per lo stesso tragitto. Le parti di città transennate sono state divise in una “zona grigia” e una “zona rossa”: non ci possono entrare le macchine, e sia i pedoni che i ciclisti hanno dovuto richiedere in anticipo un QR code che permetta loro di entrare in quella parte della città. Le fermate della metropolitana vicine al centro, che sono spesso anche le più trafficate, sono chiuse. I giornali francesi si stanno riempiendo di guide di sopravvivenza per chi vuole rimanere in città, e altre che danno consigli su dove andare per chi volesse smettere di frequentare il centro fino alla fine dei Giochi.

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La città nella sua interezza, poi, è particolarmente militarizzata: per le prossime tre settimane a Parigi saranno schierati in media 30mila poliziotti e gendarmi al giorno, che saranno 45mila la notte della cerimonia d’apertura. Ci saranno poi 20mila guardie di sicurezza private e 10mila soldati pronti a intervenire in caso di attacchi terroristici, addestrati a mettere in atto se necessario un piano chiamato “Operazione Sentinelle”. Per accoglierli è stata costruita un’enorme base militare a Bois de Vincennes, grande parco alla periferia sud-est della città, ma molti vengono ospitati anche in alberghi, scuole e campus universitari.

Darmanin ha detto che considera improbabile che l’evento venga colpito da un attacco terroristico su larga scala coordinato dall’estero, ma si è detto preoccupato dalla possibilità di una minaccia “endogena”, ovvero di un attacco organizzato da persone che vivono già in Francia. Inoltre, il ministero sta osservando con particolare attenzione gli attivisti a favore dell’indipendenza della Palestina, che da giorni organizzano proteste quotidiane di fronte alla sede del Comitato Olimpico francese: mercoledì sera è prevista una grossa manifestazione sia fuori che dentro lo stadio Parco dei Principi, dove giocherà per la prima volta la squadra di calcio che rappresenta Israele.

In ogni caso, Darmanin ha sottolineato che «né i servizi segreti francesi né quelli stranieri che ci stanno assistendo hanno identificato alcuna minaccia specifica. […] Stiamo tuttavia adottando un certo numero di misure per assicurarci che le persone sospette rimangano a casa e non si avvicinino ai siti olimpici», ha detto il ministro. «Credo che questa strategia darà i suoi frutti e permetterà a tutti di concentrarsi sugli aspetti più importanti dei Giochi: la festa e lo sport».

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Queste misure così severe, però, hanno già avuto un impatto concreto sui guadagni di café, ristoranti e negozi che si trovano nella “zona grigia” e nella “zona rossa”, solitamente le più visitate dai turisti che visitano Parigi. Molti visitatori non riescono a raggiungerli perché non sapevano del QR code e non fanno in tempo a richiederlo, altri hanno scelto volontariamente di tenersi lontani dal centro per evitare le code e le restrizioni.

Secondo la Confederazione del commercio francese, le vendite delle piccole imprese in quelle zone sono calate fino al 70 per cento nell’ultima settimana. Un negoziante che vende souvenir vicino alla cattedrale di Notre-Dame, per esempio, ha raccontato al New York Times che normalmente guadagna circa 1800 euro al giorno: nell’ultima settimana dice di averne guadagnati molti meno, toccando un minimo di 18 euro al giorno.

Lunedì il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che il governo valuterà eventuali risarcimenti per le imprese più colpite. Il danno economico, però, non è limitato soltanto ai giorni delle Olimpiadi: Air France ha detto che prevede perdite fino a 180 milioni di euro nel periodo tra giugno e agosto, dovute alla «significativa tendenza [dei turisti] a evitare Parigi» durante un periodo tanto caotico. Secondo le ultime previsioni la città quest’estate sarà visitata da 4 milioni di turisti in meno del previsto.