I servizi di sicurezza della Georgia stanno indagando su un presunto piano per uccidere il fondatore del partito al governo
I servizi di sicurezza della Georgia stanno indagando su un presunto piano per uccidere Bidzina Ivanishvili, che è stato primo ministro del paese dal 2012 al 2013 ed è il fondatore e presidente onorario del partito populista e filorusso al governo, Sogno Georgiano. Secondo i servizi di sicurezza il piano avrebbe previsto anche altre azioni per rovesciare il governo e creare il caos nel paese. Il numero delle persone sospettate coinvolte nelle indagini non è stato comunicato ufficialmente, ma il sito di news indipendente OC Media ha scritto che ne sono state interrogate sei. Alcune di loro avrebbero combattuto come volontarie contro l’invasione russa in Ucraina: non sarebbe la prima volta che il governo georgiano accusa i volontari di voler destabilizzare il paese.
Ivanishvili ha 68 anni ed è l’uomo più ricco della Georgia, un paese nel Caucaso meridionale, a sud della Russia. Nel 2012 fondò Sogno Georgiano, il partito al governo da allora, e di recente è stato uno dei principali sostenitori della discussa “legge sugli agenti stranieri”: approvata a maggio e modellata su una analoga in vigore in Russia da qualche anno, obbliga le organizzazioni che ricevono almeno il 20 per cento dei propri fondi dall’estero a registrarsi come entità che «perseguono gli interessi di una potenza straniera». La sua approvazione aveva provocato enormi proteste nella capitale Tbilisi.
Secondo un’importante politica dell’opposizione georgiana, Tinatin Bokuchava, l’inchiesta sarebbe stata orchestrata dal governo per creare un clima di paura prima delle elezioni parlamentari previste a ottobre, così da consolidare il proprio potere.