I genitori di Matteo Renzi sono stati condannati per fatture false, e assolti dall’accusa di bancarotta fraudolenta

Tiziano Renzi e Laura Bovoli arrivano nello studio del loro legale nel febbraio del 2019 
(ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)
Tiziano Renzi e Laura Bovoli arrivano nello studio del loro legale nel febbraio del 2019 (ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)

Mercoledì il tribunale di Firenze ha condannato a 3 anni, 2 mesi e 15 giorni di carcere Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, ora leader di Italia Viva. Renzi e Bovoli sono stati giudicati colpevoli di aver emesso fatture false nel processo di primo grado per il fallimento di tre cooperative, ma allo stesso tempo sono stati assolti dall’accusa di bancarotta fraudolenta, che era quella principale e per cui la procura aveva chiesto 5 anni. Renzi e Bovoli furono messi agli arresti domiciliari nel febbraio del 2019 anche per via di quell’accusa, tra molte polemiche. Matilde Renzi, loro figlia e sorella di Matteo, è stata assolta da tutte le accuse. La difesa ha detto che farà appello.

Il processo era legato a un caso emerso con un’indagine del 2019, riguardante il fallimento della Direkta Srl, che era in affari con le società della famiglia Renzi. In particolare l’inchiesta della procura di Firenze riguarda il fallimento di tre cooperative: Delivery Service, Europe Service e Marmodiv. Tutte e tre queste cooperative erano collegate a Eventi 6, società di marketing fondata da Tiziano Renzi. Secondo l’accusa erano state costituite per mettere a disposizione della società-madre manodopera senza avere oneri previdenziali ed erariali. Secondo l’accusa non appena queste società collegate raggiungevano uno stato di difficoltà economica venivano abbandonate: il lavoro operativo veniva insomma svolto da queste società collegate, mentre la società capofila restava sgravata dagli oneri fiscali e contributivi, che venivano evasi dalle cooperative.