I detenuti trasferiti da Regina Coeli per il troppo caldo nelle celle

Sono circa trenta: negli ultimi giorni ci sono state proteste in varie sezioni del carcere romano, anche per via del grave sovraffollamento

Il carcere Regina Coeli di Roma visto dal Gianicolo (ANSA/ETTORE FERRARI)
Il carcere Regina Coeli di Roma visto dal Gianicolo (ANSA/ETTORE FERRARI)
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Circa trenta detenuti sono stati trasferiti dal carcere di Regina Coeli di Roma ad altri istituti penitenziari, a causa del caldo eccessivo che rende quasi impossibile restare nelle celle. Non si sa in quali istituiti siano stati portati. I detenuti trasferiti erano nella quarta sezione, dove le celle avevano superato i 40 gradi, ma il problema del caldo interessa tutto il carcere. Secondo il Corriere della Sera, tra venerdì e sabato ci sono state proteste nella sesta sezione: alcuni detenuti si sono rifiutati di entrare nelle celle proprio a causa delle temperature eccessive, hanno bruciato dei materassi e rotto alcuni tavoli.

Nell’ottava sezione invece alcuni detenuti si stanno rifiutando di entrare nelle celle durante le ore più calde della giornata, quelle del primo pomeriggio, chiedendo di poter avere almeno un ventilatore. Regina Coeli è tra le carceri più sovraffollate d’Italia: secondo i dati del ministero della Giustizia, a fronte di una capienza regolamentare di 628 posti, al 30 giugno erano presenti 1.129 detenuti, quasi il doppio di quanto previsto. A metà luglio una delegazione di parlamentari di +Europa, tra cui il segretario Riccardo Magi e il deputato Benedetto Della Vedova, aveva visitato il carcere per denunciare le «condizioni di detenzione davvero disumane e temperature letteralmente insopportabili, che portano inevitabilmente a una disperazione palpabile dei detenuti».

«Nel carcere romano di Regina Coeli la situazione è veramente allo stremo», ha detto a RomaToday il segretario generale della UILPA Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio. «Manca personale, la struttura è obsoleta e le carceri sono sempre più sovraffollate. Lo stato generale delle prigioni è in grave emergenza, come mai negli ultimi 30 anni, e non si può continuare a pensare di affrontare una situazione straordinaria con misure, strumenti e tempi ordinari».

Il problema del caldo e delle condizioni degradanti nelle celle non riguarda solo Regina Coeli. A inizio luglio 80 detenuti delle sezioni 5 e 6 del carcere di Sollicciano, a Firenze, erano stati trasferiti in altri istituti dopo che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria aveva dichiarato inagibili le sezioni in cui vivevano. Da tempo le associazioni che lavorano all’interno del carcere di Firenze denunciavano le condizioni disumane a cui erano sottoposti i detenuti in queste due sezioni: vivevano in celle con topi, cimici, piccioni, muffa e gravi infiltrazioni d’acqua, con un caldo insopportabile nei mesi estivi e al freddo durante l’inverno.

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