La campagna elettorale di Kamala Harris sta partendo bene
Almeno a livello economico: dopo il ritiro di Biden ha raccolto quasi 50 milioni di dollari in meno di 24 ore, e ha ricevuto l'appoggio di molti esponenti del Partito Democratico
Dopo aver annunciato il ritiro dalla campagna elettorale per le elezioni presidenziali statunitensi, Joe Biden ha detto di voler sostenere la candidatura della sua vice Kamala Harris. La sua nomina come candidata dovrà essere ufficializzata alla convention del partito in programma a Chicago dal 19 al 22 agosto, ma intanto la campagna elettorale si sta già trasformando: molti importanti esponenti Democratici hanno offerto il loro sostegno a Harris, il cui comitato elettorale ha intanto raccolto donazioni per quasi 50 milioni di dollari, una cifra notevole anche per gli standard delle elezioni presidenziali statunitensi.
Finora ha sostenuto pubblicamente Harris la maggior parte dei governatori, deputati e senatori Democratici. Tra questi ci sono alcuni politici molto popolari, che potenzialmente si sarebbero potuti candidare alla convention per provare a ottenere la nomination del partito (tecnicamente dopo il ritiro di Biden chiunque potrà candidarsi, anche se non ha partecipato alle primarie): per esempio i governatori Gavin Newsom (California), Josh Shapiro (Pennsylvania), Roy Cooper (North Carolina), Andy Beshear (Kentucky) e J.B. Pritzker (Illinois). Lunedì ha offerto il suo sostegno a Harris anche Gretchen Whitmer, governatrice del Michigan che nelle ultime settimane era stata presentata da molti come una possibile candidata alternativa a Biden.
Hanno sostenuto Harris anche Nancy Pelosi, l’ex speaker della Camera che ancora oggi è considerata la politica Democratica più esperta e influente dopo il presidente, il segretario dei Trasporti Pete Buttigieg, la senatrice Elizabeth Warren e la deputata di New York Alexandria Ocasio-Cortez, che fino a pochi giorni fa era rimasta tra i pochi Democratici a difendere ancora Biden. A loro si aggiungono l’ex presidente Bill Clinton e sua moglie Hillary, candidata alla presidenza alle elezioni del 2016 (che perse contro Donald Trump). In un messaggio congiunto i due coniugi hanno detto che faranno «tutto il possibile per sostenere» Harris, soprattutto perché nulla li preoccupa di più della «minaccia rappresentata da un secondo mandato di Trump».
Altri importanti politici del partito hanno mantenuto una posizione neutrale per ora, come l’ex presidente Barack Obama, il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer e il leader del partito alla Camera Hakeem Jeffries.
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Il New York Times ha raccontato che in privato alcuni politici Democratici hanno detto di non volere “un’incoronazione” per Harris e che un processo più competitivo fino alla convention potrà solo andare a suo beneficio perché «potrebbe dissipare i dubbi sulle sue capacità politiche».
Allo stesso tempo il giornale ha fatto notare come nel partito nelle ultime ore sia tornato un certo entusiasmo, che era andato gradualmente sfumando in seguito al disastroso dibattito televisivo di Biden contro Trump. «Ora [i Democratici] vedono l’opportunità di riprendersi da quasi un mese di battaglie interne e da una corsa che sembrava diretta a sconfitte catastrofiche, dalla Casa Bianca fino a quelle nei singoli stati», ha scritto il New York Times.
Per ora il ritrovato entusiasmo sta avendo conseguenze anche dal punto di vista economico: nel giro di poche ore, tra domenica pomeriggio e lunedì mattina, la campagna elettorale di Harris ha raccolto 49,6 milioni di dollari. È inoltre molto probabile che Harris possa usare fin da subito i circa 96 milioni di dollari che il comitato elettorale di Biden aveva a disposizione prima del suo ritiro. Sono fondi raccolti negli ultimi mesi tramite donazioni di semplici cittadini e di grandi finanziatori del Partito Democratico: le donazioni confluivano in un conto intestato alla campagna Biden-Harris, e quindi sono state tecnicamente raccolte anche per sostenere Harris (seppure come vice presidente). Inoltre subito dopo il ritiro di Biden il comitato ha cambiato nome da “Biden-Harris” a “Harris for President” (“Harris per la presidenza”), indicando chiaramente l’intenzione di sostenere la vice presidente.
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Lunedì Harris ha tenuto il suo primo evento pubblico dopo il ritiro di Biden: ha fatto un breve discorso in cui ha lodato l’eredità politica di Joe Biden, in una cerimonia organizzata alla Casa Bianca per la stagione 2023-2024 della National Collegiate Athletic Association (NCAA), un’importante organizzazione sportiva universitaria.