In Ucraina è stata uccisa l’ex parlamentare Iryna Farion, nota per la sua opposizione all’uso della lingua russa nel paese
Venerdì sera un uomo ha sparato e ucciso l’ex parlamentare e linguista Iryna Farion a Leopoli, nell’ovest del paese: Farion è morta in ospedale per le ferite riportate e l’uomo si è dato alla fuga e non è ancora stato arrestato. Non sono ancora chiari i motivi dietro a questo attacco ma potrebbero avere a che fare con le opinioni di Farion sull’uso della lingua russa in Ucraina.
Farion, che aveva 60 anni, era entrata nel partito nazionalista Svoboda (Libertà) nel 2005 ed era stata eletta in parlamento nel 2012. Successivamente aveva fatto parte del Consiglio regionale di Leopoli. Era molto conosciuta per le sue campagne volte a promuovere l’utilizzo della lingua ucraina, l’unica ufficiale nel paese, a discapito di quella russa, che è ancora la prima lingua di una parte della popolazione ucraina per via dei decenni in cui il paese ha fatto parte dell’Unione Sovietica.
In passato Farion aveva screditato i funzionari pubblici ucraini che parlavano russo e nel 2018, durante un momento di particolare tensione fra i due paesi, aveva invitato a «prendere a pugni sulla mascella ogni persona che parla russo». Nei primi mesi dell’invasione russa su larga scala dell’Ucraina Farion aveva anche criticato i combattenti russofoni del Battaglione Azov, la discussa unità militare ucraina che si era distinta durante l’assedio russo della città ucraina di Mariupol.