Un po’ basket, un po’ calcio, un po’ rugby
Il calcio gaelico è uno sport amatissimo in Irlanda, ma che spiazza spesso chi lo osserva da fuori
Il 28 luglio lo stadio Croke Park di Dublino ospiterà la finale dell’All-Ireland Senior Football Championship, la massima serie del campionato irlandese di calcio gaelico, uno sport che lì è popolarissimo ma che agli occhi di una persona non irlandese potrebbe apparire un po’ stravagante. Il modo bizzarro con cui il calcio gaelico viene percepito all’estero dipende soprattutto dalle sue regole di non immediata comprensione, che ibridano elementi comuni ad altri sport come calcio, rugby e pallacanestro.
Chi si trova a guardare una partita rimane spesso spiazzato dall’andamento veloce del gioco, dalle sue regole piuttosto lasche che, a prima vista, sembrerebbero consentire ai giocatori di fare un po’ tutto, dagli stadi strapieni e dal grande trasporto dei tifosi delle varie contee.
Le partite sono giocate tra due squadre di 15 persone, e sono divise in due tempi da 35 minuti. I giocatori possono passarsi il pallone con le mani o con i piedi, e lo scopo è fare dei punti segnando un gol nella porta avversaria (che è simile a quella del calcio, ma più grande) o facendo passare il pallone tra due pali posti sopra la traversa (come nel rugby): nel primo caso si totalizzano tre punti, nel secondo uno.
Ogni giocatore può trattenere il pallone per un massimo di quattro passi: superata questa soglia, per potere avanzare deve eseguire un palleggio con le mani (come nel basket) o fare rimbalzare la palla sul piede per poi riprenderla eseguendo il cosiddetto soloing, uno dei gesti tecnici più apprezzati di questo sport.
Fuori dall’Irlanda il calcio gaelico è spesso oggetto di ironia, e nella maggior parte dei casi viene descritto come una specie di versione distorta e molto semplificata del calcio, dato che è consentito passare o portare la palla anche usando le mani (i gol, invece, possono essere segnati soltanto calciandola).
Un altro sport di grande popolarità in Irlanda è l’hurling, un gioco con le mazze che ricorda l’hockey. Ha molte cose in comune con il calcio gaelico, come il numero di giocatori che compongono le squadre (15), la durata dei tempi (35 minuti) e la determinazione del punteggio. Anche in questo caso, lo scopo è segnare un gol nella porta avversaria o segnare un punto lanciando la palla (che si chiama sliotar) tra i due pali sopra la traversa.
Insieme a sport come il rounders (che è molto simile al baseball) e la pallamano gaelica (uno sport individuale quasi identico allo squash), il calcio gaelico e l’hurling fanno parte degli sport tradizionali irlandesi, la cui organizzazione è gestita dalla Gaelic Athletic Association (GAA). I giochi gaelici rappresentano una parte importante della stagione sportiva irlandese e in un certo senso vengono concepiti come un blocco unico, nel senso che le contee sono rappresentate da franchigie che esprimono le squadre professionistiche di tutte le discipline: le due più seguite sono il calcio gaelico e l’hurling, i cui campionati iniziano ad aprile e finiscono a luglio.
Secondo un sondaggio pubblicato dalla società di analisi Teneo, gli sport gaelici (considerando tutte le discipline) sono gli sport preferiti dal 21 per cento degli irlandesi, superando di poco altre due discipline molto popolari in patria, come il calcio (20 per cento) e il rugby (14 per cento).
Sebbene fonti locali riportino che i giochi gaelici fossero praticati in Irlanda già nel 13esimo secolo, i tornei ufficiali di questi sport cominciarono a essere organizzati regolarmente soltanto nel 1884, quando fu fondata la GAA. L’idea fu di Michael Cusack, un insegnante di scuola elementare descritto come un fervente nazionalista. Secondo Cusack i giochi gaelici rappresentavano un elemento distintivo dell’identità nazionale irlandese, ma ai tempi la loro popolarità era in declino. Gli irlandesi preferivano dedicarsi ad altri sport, come il calcio e il rugby, detestati da Cusack in quanto simbolo dell’influenza culturale dell’Inghilterra.
Cusack diede così inizio a un’opera di divulgazione degli sport e della cultura gaelici, che portò avanti collaborando con vari quotidiani irlandesi di ispirazione nazionalista. L’11 ottobre del 1884 Cusack pubblicò su una di queste testate, The Irishman, un articolo intriso di retorica sciovinista e intitolato A Word About Irish Athletics (Una parola sull’atletica irlandese).
Nell’articolo, Cusack chiedeva al popolo irlandese di «prendere in mano la gestione dei propri giochi», «incoraggiare e promuovere in ogni modo ogni forma di atletica che sia peculiarmente irlandese» e «rimuovere con un colpo solo tutto ciò che è straniero e iniquo nel sistema attuale», preservando gli sport gaelici dalla «tirannia di costumi e usanze importati e imposti».
Due anni dopo fondò la Gaelic Athletic Association, che secondo la National Library of Ireland non ebbe una valenza soltanto sportiva, dato che «produsse una generazione di giovani uomini con un senso di identità nazionale, un’estrema etica nazionalista e un’ostilità verso il governo [britannico]».
Al di là degli ideali politici, la GAA ebbe un ruolo importante nell’istituzionalizzazione di questi sport. Prima della sua formazione i giochi gaelici erano praticati informalmente e in modo dilettantistico: non esisteva ancora un regolamento codificato che specificasse esattamente cosa fosse e cosa non fosse consentito fare in campo, e neppure dei campionati riconosciuti.
Anche se i giochi gaelici continuano a rappresentare soprattutto una specificità culturale irlandese, oggi hanno iniziato a diffondersi un po’ ovunque, anche in Italia. In alcune zone del mondo hanno acquisito una popolarità inaspettata, come per esempio la Thailandia e il Vietnam, dove il calcio gaelico è diventato uno sport molto praticato dalle donne. Tra il 2018 e il 2022, per esempio, la squadra femminile Viet Celts Hanoi ha aumentato il suo organico da 12 a più di 30 giocatrici, ed è allenata esclusivamente da donne. In Asia ci sono 22 squadre affiliate alla GAA (che è la federazione di riferimento anche per i campionati esteri), e vengono organizzate due competizioni intercontinentali: gli Asian Gaelic Games e i South Asian Gaelic Games.
Il calcio galeico ha un certo seguito in Australia, anche per via della somiglianza con uno degli sport più amati del paese, il football australiano. Gli elementi in comune tra i due sport sono moltissimi: anche in questo caso si palleggia con la mano, si corre (non più di qualche metro) con la palla in mano, c’è una porta come nel calcio e ci sono dei portieri, ma ci sono anche i pali come nel rugby.
Circa ogni due anni, per favorire gli scambi tra due discipline così simili, una selezione di giocatori di football australiano ne affronta una di giocatori di calcio gaelico. Si giocano di solito due partite: chi alla fine ha più punti vince. Le regole sono concordate prima, mediando tra quelle dei due sport: un po’ come quando da ragazzi si andava in un altro oratorio e si sfidavano gli altri ragazzi concordando prima il necessario. L’incontro tra le due squadre si chiama “International Rules Series”: nello storico dei confronti Australia e Irlanda sono pari, con dieci vittorie ciascuno.