Le conseguenze in Italia del grosso guasto informatico

Ci sono stati meno disagi che in altri paesi europei e del mondo e hanno riguardato principalmente il settore dei trasporti

Alcuni passeggeri di fronte ai monitor dell'aeroporto di Fiumicino, il 19 luglio
Alcuni passeggeri di fronte ai monitor dell'aeroporto di Fiumicino, il 19 luglio (ANSA)
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In Italia il guasto informatico che venerdì ha causato problemi in molti paesi del mondo ha avuto conseguenze principalmente sul settore dei trasporti, e in particolare sugli aeroporti. I disagi sono dovuti a un malfunzionamento di un aggiornamento di un software per Windows dell’azienda di sicurezza informatica CrowdStrike, che ha poi comunicato di aver individuato il problema e di aver riportato il programma a una versione precedente.

L’agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) ha detto in una nota che dalle prime ore di venerdì i suoi tecnici stanno monitorando la situazione fornendo supporto a chi ne ha bisogno «essendo coinvolti tra gli altri settori delicati come quello energetico e delle infrastrutture». La stessa ACN ha confermato che i disservizi non sono legati a un attacco informatico, ma a un problema tecnico. È stata convocata una riunione del Nucleo per la cybersicurezza dell’ACN, un organismo di cui fanno parte, tra gli altri, il direttore generale dell’agenzia e il consigliere militare della presidenza del Consiglio.

Negli aeroporti italiani sono stati cancellati oltre 50 voli e ci sono stati ritardi ovunque. In molti scali è stato necessario fare a mano i controlli sui documenti e le prenotazioni, per questo ci sono state lunghe code ai banchi del check-in e ai controlli di sicurezza. Ritardi e cancellazioni sono stati segnalati agli aeroporti di Roma Ciampino e a Fiumicino – quest’ultimo è il primo aeroporto italiano per numero di passeggeri. Sono stati cancellati soprattutto voli di compagnie aeree statunitensi, anche all’aeroporto di Malpensa, a Milano. Hanno segnalato disservizi anche gli aeroporti di Venezia, Catania, Bologna, Bari e Brindisi.

Molti di questi aeroporti – tra cui quello di Fiumicino – non hanno avuto blocchi informatici perché non utilizzavano il software di CrowdStrike, ma hanno risentito dei problemi avuti dalle compagnie aeree anche in altri paesi. L’Ente nazionale di assistenza al volo (ENAV), la società che gestisce il traffico aereo italiano, ha detto in una nota che «tutti i sistemi di sorveglianza, controllo e gestione del traffico aereo non hanno subìto alcun impatto e sono pienamente operativi». Tra le compagnie aeree che hanno avuto maggiori problemi in Italia ci sono Ryanair, che ha cancellato sei voli, e Wizz Air.

I voli con ritardi o cancellazioni all'aeroporto di Linate, a Milano

I voli con ritardi o cancellazioni all’aeroporto di Linate, a Milano (AP Photo/Luca Bruno)

La società Autostrade per l’Italia ha detto di aver evitato le conseguenze del disservizio informatico attivando un sistema interno per gestire i servizi digitali. In effetti durante la giornata di venerdì non sono stati segnalati particolari problemi ai caselli.

Venerdì mattina i controlli dei tir in ingresso e in uscita dal porto di Pra’, a Genova, sono stati invece interrotti dal disservizio informatico. La coda dei tir è arrivata fino all’autostrada A10: i mezzi pesanti sono rimasti fermi nello svincolo dell’autostrada in attesa, con notevoli conseguenze sul traffico. Ci sono volute alcune ore prima che le operazioni riprendessero normalmente.

Sempre nelle prime ore di venerdì l’indice FTSE MIB dell’azienda Borsa Italiana è stato calcolato in ritardo per via del mancato aggiornamento dovuto al guasto che ha interessato anche diverse altre Borse europee. Gli aggiornamenti erano in un primo momento ripresi per poi fermarsi di nuovo a lungo su un calo dello 0,70 per cento. A circa mezz’ora dalla chiusura della borsa (che avviene alle 17.30), l’azienda ha comunicato di aver ripristinato la «corretta diffusione dell’indice FTSE MIB»

Le principali banche italiane non hanno invece registrato «significativi disservizi». Venerdì alcuni giornali hanno riferito di problemi di accesso allo SPID, una credenziale digitale che permette di accedere a diversi siti della pubblica amministrazione. I disservizi possono dipendere dal provider: con alcuni gestori (sono dodici in tutto) è stato possibile accedere, altri hanno dato problemi.

Il blocco del sistema informatico ha avuto conseguenze anche per alcune aziende sanitarie private che operano in Italia, anche se finora non sono stati segnalati problemi al sistema informatico del servizio sanitario nazionale o di quello gestito dalle regioni. Enel Energia, l’ex compagnia statale dell’elettricità ora partecipata dallo Stato, ha avvisato sul proprio sito di aver riscontrato problemi per i servizi clienti dell’azienda e il suo numero verde.

– Leggi anche: Che cos’è CrowdStrike