(AP Photo/Rajib Dhar)

In Bangladesh è stato imposto un blocco di internet e dei servizi telefonici per fermare le proteste che vanno avanti da settimane

Venerdì in Bangladesh, dove da settimane sono in corso violente proteste antigovernative, il governo ha imposto un blocco ai servizi internet e di telefonia mobile. Negli scontri finora sono morte almeno 28 persone: il blocco di internet e dei servizi telefonici è stato imposto dopo un loro ulteriore intensificarsi, coi manifestanti che hanno assaltato la sede della televisione statale, sfondando l’ingresso principale e incendiando i veicoli parcheggiati all’esterno.

Le proteste sono portate avanti soprattutto da studenti e riguardano il sistema di assegnazione degli impieghi nel settore pubblico, contestato perché ritenuto discriminatorio e non meritocratico. Per una legge degli anni Settanta, infatti, in Bangladesh il 30 per cento di questi posti di lavoro (che sono molto ambiti perché garantiscono buone entrate e stabilità lavorativa) è riservato ai familiari dei reduci della guerra di indipendenza dal Pakistan del 1971. Ogni anno 400mila laureati competono per 3mila posti di lavoro.

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