I molti scavi archeologici a Roma favoriti dai lavori per il Giubileo

Sono state scoperte alcune mura medievali in piazza San Giovanni, ma c'erano stati ritrovamenti anche più notevoli in piazza Pia e vicino al Mausoleo di Augusto

Il muro medievale scoperto in piazza San Giovanni in Laterano (© Ministero della Cultura)
Il muro medievale scoperto in piazza San Giovanni in Laterano (© Ministero della Cultura)
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Negli ultimi mesi a Roma sono stati aperti più di mille cantieri, molti dei quali relativi a opere avviate in previsione del prossimo Giubileo, l’anno santo della Chiesa cattolica che il papa convoca periodicamente dal 1300 e che inizierà a dicembre del 2024. I lavori di scavo o di riqualificazione sono un’occasione per fare contestuali scavi archeologici, che normalmente il ministero e le soprintendenze non hanno risorse per fare. Trattandosi del centro di Roma, i ritrovamenti sono stati cospicui e notevoli: l’ultimo in piazza San Giovanni in Laterano.

In piazza San Giovanni, dove il cantiere prevede la riqualificazione dell’area antistante la basilica, sono state scoperte alcune mura medievali forse riconducibili al Patriarchio, la basilica che tra il IX e il XIII secolo dopo Cristo venne più volte ingrandita e ristrutturata e che divenne la sede papale fino al trasferimento della sede ufficiale del pontefice ad Avignone nel 1309.

Il ministero della Cultura ha fatto sapere che le strutture riconducibili al Patriarchio sono state trovate nella parte orientale dello scavo, per tutta la sua lunghezza: il muro è costituito da blocchi di tufo provenienti da altre strutture esistenti ed è stato realizzato, nei diversi tratti, con tecniche edilizie differenti. Il muro avrebbe potuto avere diverse funzioni: o di cinta muraria a difesa della residenza papale o di sostegno all’edificio sovrastante, reso necessario dal pendio che caratterizzava in passato l’area del Laterano. La costruzione del muro potrebbe essere avvenuta nel IX secolo dopo Cristo, ma l’opera ha subìto interventi di restauro e di ricostruzione fino almeno al XIII secolo.

Le indagini archeologiche hanno permesso di scoprire anche i resti di altre strutture, risalenti a epoche precedenti al Patriarchio. Al centro dello scavo, spiega sempre il ministero, è stata identificata la porzione di un muro databile tra il I secolo avanti e il I secolo dopo Cristo, la cui funzione era di terrazzamento del pendio. Sono state scoperte anche delle fondazioni e due muri paralleli collocabili in età Severiana (III secolo), e un tratto di struttura muraria in opera listata, costituita cioè da fasce di mattoni alternate con parallelepipedi di tufo disposti in fasce orizzontali, databile tra il IV e il VII secolo. Il ministero ha detto che i monumenti verranno lasciati dove si trovano, e che si sta cercando di capire come completare in futuro lo scavo e valorizzarne le scoperte.

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Un altro importante ritrovamento archeologico era stato fatto poche settimane fa nel cantiere aperto in piazza Pia, tra Castel Sant’Angelo e il Vaticano. I lavori servono a costruire un sottopasso per deviare il traffico e creare un’area pedonale che attraversi via della Conciliazione e arrivi fino a piazza San Pietro. Qui erano state scoperte una lavanderia (fullonica) che è stata completamente smontata, catalogata ed esposta a tutti nei giardini di Castel Sant’Angelo, e delle strutture murarie di epoca imperiale.

Dietro alle strutture murarie si trovava un portico colonnato, di cui ora restano solo le fondazioni, e un’ampia superficie aperta che doveva essere un giardino appartenente – secondo le ipotesi fatte a partire dall’iscrizione ritrovata su un tubo di piombo per l’acqua – a Caligola, imperatore dal 37 al 41 dopo Cristo. Durante lo scavo in piazza Pia è stata trovata anche una serie importante di Lastre Campana (dal nome del collezionista che ne raccolse gran parte nel XIX secolo), cioè terrecotte usate per la decorazione dei tetti e che in origine erano state probabilmente realizzate per la copertura di una qualche struttura del giardino, forse del portico.

In piazza Augusto Imperatore è invece in corso un progetto di restauro, riqualificazione e valorizzazione dell’area archeologica che prevede di collegare il Mausoleo di Augusto allo spazio urbano circostante così come era in origine, prima che il monumento venisse invece isolato durante la progettazione della piazza realizzata negli anni Trenta del Novecento.

Durante lo scavo della piazza sono state fatte alcune scoperte importanti: mosaici, una testa di divinità femminile in marmo, le fondazioni dei due obelischi trasportati a piazza dell’Esquilino e a piazza del Quirinale, un cippo di travertino (cioè una stele con un’iscrizione) dell’epoca di Claudio nella sua posizione originaria (ora conservato nel Museo dell’Ara Pacis) e i resti di un muro lungo più di 30 metri riconducibile a un recinto funerario monumentale. Nell’area sud una parte del cantiere è arrivata alla fase conclusiva: alla fine del 2024 saranno aperti al pubblico i gradoni in travertino che consentiranno di attraversare la piazza e di raggiungere il Mausoleo.