Le rare foto di una tribù “mai contattata” in Perù
I Mashco Piro vivono isolati da centinaia di anni, ma nelle ultime settimane hanno dovuto allontanarsi dai taglialegna
Martedì l’organizzazione non governativa Survival International ha diffuso alcune foto dei Mashco Piro, una popolazione indigena di cacciatori raccoglitori che vive nell’Amazzonia peruviana. I Mashco Piro sono una delle ultime tribù “mai contattate” al mondo: i membri da centinaia di anni vivono in maniera sostanzialmente isolata, senza quasi nessun contatto con altri esseri umani.
Alcuni Mashco Piro erano stati fotografati a fine giugno vicino al fiume Madre de Dios, che si trova nell’omonima regione della parte sudorientale del Perù, vicino al confine con il Brasile. Negli ultimi giorni, stando alle informazioni diffuse da Survival International, una sessantina di membri della tribù sono stati visti a Monte Salvado e Puerto Nuevo, due villaggi abitati dagli Yine, un’altra popolazione indigena che parla una lingua simile a quella dei Mashco Piro.
Ottenere immagini dei Mashco Piro è piuttosto difficile, anche perché tendono ad allontanarsi pochissimo dall’area in cui vivono, che si trova tra due riserve naturali della regione di Madre de Dios. Nelle ultime settimane però alcuni membri della tribù sono stati costretti a farlo per procacciarsi del cibo e scappare dalle società di estrazione del legname che hanno ottenuto dal governo peruviano concessioni per operare in zone vicine a quelle in cui abitano i Mashco Piro.
Secondo Survival International la più attiva è la Canales Tahuamanu, una società peruviana che possiede la certificazione FSC fornita dal Forest Stewardship Council, un’organizzazione non governativa internazionale piuttosto nota che dovrebbe garantire che un prodotto realizzato usando il legno provenga da boschi gestiti «in modo responsabile».
La Forest Stewardship Council, che esiste dal 1993 e ha tra i suoi fondatori la multinazionale svedese dell’arredamento Ikea, è da sempre criticata dagli ambientalisti perché fornisce le certificazioni e le conferma sulla base di ispezioni programmate fatte da società terze che sono pagate dalle aziende di produzione del legname. L’accusa in sostanza è di non essere un ente davvero affidabile per verificare i metodi dell’industria del legname, in particolare nei paesi in cui le leggi sulla gestione delle foreste sono più permissive o lasciano spazi di interpretazione.
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Alfredo Vargas Pio, presidente dell’organizzazione non governativa peruviana FENAMAD, che si occupa della protezione delle comunità indigene, ha detto che il governo ha «svenduto» il territorio dei Mascho Piro a queste società in modo irresponsabile, senza considerare che qualsiasi contatto con l’esterno potrebbe portare microbi e virus a cui i membri della tribù non sono mai stati esposti, e che potrebbero sterminarli.
Si stima che al mondo esistano ancora circa cento tribù mai contattate, ma il conto è difficile e la definizione fuorviante. Con “tribù mai contattate” si indicano infatti quei gruppi di persone che per scelta o necessità hanno passato secoli vivendo lontani dal resto della civiltà, con contatti rari e poco significativi. Per quanto si sa, quasi tutte queste tribù hanno incontrato almeno una volta qualcuno del mondo esterno, o visto passare un aereo sopra la loro testa, ma questi incontri non hanno cambiato il loro livello di sviluppo tecnologico né le loro abitudini di vita.
Per un paragone, si pensa che l’ultimo nativo americano senza contatti con il resto del mondo abbia vissuto a inizio Novecento, mentre probabilmente l’ultima tribù australiana rimasta isolata fu individuata nel deserto australiano nel 1984. Oggi la maggior parte delle tribù mai contattate di cui si abbia conoscenza vive in Sudamerica, ma ne esistono anche nell’Africa centrale e in Nuova Guinea.