Il futuro incerto della squadra di pallanuoto più vincente d’Europa
La Pro Recco maschile rischia improvvisamente di ridimensionarsi, dopo che il suo proprietario Gabriele Volpi ha deciso di lasciare
Per la Pro Recco, la squadra di pallanuoto più vincente d’Italia e d’Europa, da un paio di settimane è cominciato un periodo di transizione piuttosto complicato e incerto, perché lo scorso 5 luglio l’imprenditore Gabriele Volpi, proprietario da oltre vent’anni, ha messo in vendita il club. Adesso la Pro Recco è sostanzialmente in liquidazione, i giocatori (alcuni dei quali tra i migliori al mondo) non sono più vincolati e possono decidere di accordarsi per giocare con altre squadre.
Con ogni probabilità la Pro Recco rinuncerà a giocare la Champions League, la principale competizione internazionale per club, che ha vinto per undici volte (un record), le ultime tre delle quali consecutive: dal 2021 al 2023. Ci sarà tempo fino al 31 luglio per iscriversi, e l’unico modo per farlo è trovare una nuova proprietà disposta a investire nella squadra. L’iscrizione al campionato di Serie A invece «non è a rischio», ha detto il presidente ed ex pallanuotista Maurizio Felugo, «ma sarà probabilmente un campionato di retroguardia, per la salvezza, con una squadra ridimensionata e basata sui giovani».
Recco è una piccola città della Liguria, nell’area metropolitana di Genova, e ha poco meno di diecimila abitanti. La pallanuoto è lo sport cittadino da tantissimi anni: la squadra fu fondata nel 1913 con il nome di Rari Nantes Enotria e nel 1959, quando si chiamava già Pro Recco, vinse il suo primo Scudetto. Nella sua storia ha avuto due lunghi cicli di vittorie, il primo dal 1959 al 1984, e il secondo dal 2002 a oggi, coinciso con l’acquisto del club da parte di Volpi. In tutto ha vinto 36 Scudetti, 17 dei quali nelle ultime 18 edizioni del campionato.
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Volpi è nato a Recco nel 1943, ha giocato anche lui a pallanuoto (come molti recchesi) ed è un imprenditore della logistica con interessi nel petrolio, in particolare in Africa. È legato soprattutto alla Nigeria, paese del quale ha preso anche la cittadinanza; nel 2012 il quotidiano economico Il Sole 24 Ore lo chiamò «l’italiano più ricco d’Africa». Volpi ha detto che la decisione di lasciare la Pro Recco è «profondamente dolorosa», ma finora non l’ha motivata in modo esaustivo. Ha solo detto che fa parte «di una progressiva diversificazione delle iniziative del gruppo Orlean», del quale è a capo. Ha detto anche che spera che «qualche imprenditore ligure o appassionato della pallanuoto possa raccogliere la straordinaria eredità di un’esperienza inimitabile, il titolo sportivo, la gestione e il futuro della Pro Recco». Tra il 2008 e il 2021 fu anche proprietario della squadra di calcio dello Spezia, che nel 2020 fu promosso per la prima volta in Serie A.
La scelta di Volpi è stata sorprendente e ha creato abbastanza scompiglio non solo tra i tifosi, ma proprio nella città di Recco, molto legata alla squadra. Due consiglieri comunali hanno presentato un’interpellanza per manifestare «la più viva preoccupazione per il prosieguo dei tanti impegni imprenditoriali di cui Gabriele Volpi è titolare a Recco» e citando in particolare la situazione della storica piscina Sant’Anna, dove la Pro Recco è tornata a giocare recentemente dopo alcuni lavori di ristrutturazione, ma che è considerata inadeguata al livello del club. Da tempo si parlava della riqualificazione di un’ex area industriale per costruire un nuovo impianto, ma anche questo progetto adesso difficilmente andrà avanti, a meno che la Pro Recco non trovi in fretta nuovi proprietari.