L’Antitrust ha avviato un’istruttoria su alcune società dei gruppi Armani e Dior per presunte pratiche commerciali scorrette

Un negozio di Dior a Pechino, in Cina, nel 2012 (Feng Li/Getty Images)
Un negozio di Dior a Pechino, in Cina, nel 2012 (Feng Li/Getty Images)

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), quella che siamo abituati a chiamare Antitrust, ha avviato un’istruttoria (ossia sta raccogliendo gli elementi per valutare i fatti) su alcune società del Gruppo Armani e del Gruppo Dior per possibili condotte illecite nella promozione e nella vendita dei propri prodotti. Secondo l’Antitrust, i due noti marchi di moda avrebbero presentato i propri prodotti come artigianali e frutto di una filiera etica, quando in realtà si appoggiavano a fornitori che non pagavano adeguatamente i lavoratori e non garantivano condizioni sanitarie e di sicurezza adeguate.

Le società in questione sono la Giorgio Armani e la Giorgio Armani Operations, per il Gruppo Armani; la Christian Dior Couture, la Christian Dior Italia e la Manufactures Dior, per il Gruppo Dior.

L’istruttoria è stata aperta dopo un’inchiesta della procura di Milano che, tra aprile e giugno di quest’anno, aveva messo in amministrazione giudiziaria due di queste società (Giorgio Armani Operations e Manufactures Dior) per non aver vigilato adeguatamente sulla catena di fornitura. Secondo la procura le due società avrebbero appaltato la produzione a fornitori che a loro volta, non riuscendo a stare dietro alla produzione, si sarebbero rivolti a terzi che sfruttavano i lavoratori.