Il presidente francese Emmanuel Macron ha accettato le dimissioni del primo ministro Gabriel Attal
Martedì sera il presidente francese Emmanuel Macron ha accettato le dimissioni del primo ministro Gabriel Attal e degli altri ministri del governo uscente, che però rimarranno in carica per i cosiddetti “affari correnti” fino alla nomina di un nuovo governo. Attal guidava il governo francese da gennaio e aveva già presentato le proprie dimissioni a Macron l’8 luglio, il giorno dopo il secondo turno delle elezioni legislative, ma il presidente le aveva respinte in attesa che venisse formata una nuova maggioranza nel parlamento francese.
Il Nuovo Fronte Popolare, la coalizione di sinistra che ha ottenuto il maggior numero di seggi all’Assemblea Nazionale, la camera bassa del parlamento, non è ancora riuscito a trovare un accordo sulla persona da proporre a Macron per il ruolo di primo ministro o di prima ministra. Alcuni dei partiti della coalizione (il Partito Socialista, il partito ecologista Europe Écologie Les Verts e i comunisti) si sono accordati sull’economista Laurence Tubiana, una diplomatica che si è occupata per anni di cambiamento climatico e che però non piace a La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, il partito più radicale della coalizione e che al suo interno ha ottenuto più seggi.
In base all’ordinamento francese, il primo ministro ha un importante ruolo di coordinamento dell’azione di governo, ma non un forte potere di iniziativa, dato che in Francia l’indirizzo politico di un governo è prerogativa del presidente.
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