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  • Lunedì 15 luglio 2024

È stato archiviato il processo penale contro Donald Trump per i documenti in Florida

Era uno dei quattro processi dell’ex presidente degli Stati Uniti, ma probabilmente verrà presentato ricorso: durante le indagini l'FBI aveva perquisito la sua villa di Mar-a-Lago

L'ex presidente americano Donald Trump durante il comizio a Butler, in Pennsylvania, prima dell'attentato
L'ex presidente americano Donald Trump durante il comizio a Butler, in Pennsylvania, prima dell'attentato (AP Photo/Gene J. Puskar)
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Una giudice federale ha disposto l’archiviazione del processo penale contro l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il caso dei documenti riservati conservati in modo improprio nella sua villa di Mar-a-Lago, in Florida. Secondo la giudice Aileen M. Cannon, la nomina di Jack Smith come consulente speciale per le indagini era incostituzionale, e quindi il processo non può proseguire. È molto probabile che verrà presentato un ricorso contro l’archiviazione, e il caso potrebbe arrivare fino alla Corte Suprema.

La decisione è stata annunciata lunedì, il giorno in cui a Milwaukee è cominciata la Convention del Partito Repubblicano durante la quale verrà formalizzata la nomina di Trump come candidato alle elezioni presidenziali del prossimo 5 novembre. L’archiviazione è l’ultima di una serie di buone notizie giudiziarie per Trump: a inizio luglio la Corte Suprema aveva stabilito che gli ex presidenti statunitensi hanno diritto a una parziale immunità nell’esercizio delle loro funzioni, e quindi non possono essere processati per i loro atti ufficiali. Le conseguenze della sentenza non sono ancora chiare, ma di certo avrà un impatto considerevole sugli altri tre processi penali in corso contro Trump.

– Leggi anche: La Corte Suprema ha deciso che Donald Trump ha una parziale immunità

Per quanto riguarda il caso dei documenti in Florida, Trump era stato incriminato a giugno del 2023 per presunto occultamento di documenti riservati, intralcio della giustizia attraverso la distruzione, modifica o falsificazione di documenti, e violazione dell’Espionage Act, la legge federale che vieta e punisce eventuali reati di spionaggio.

Già prima dell’incriminazione, a novembre del 2022, il dipartimento di Giustizia statunitense aveva nominato Smith come consulente per le indagini in corso su Trump, comprese quelle sul caso dei documenti trovati in Florida. I consulenti speciali sono procuratori semi-indipendenti che possono essere nominati per indagini di alto livello nel caso di reale o presunto conflitto di interessi: hanno una maggiore autonomia rispetto ai procuratori ordinari, benché siano in ultima analisi ancora soggetti al controllo del procuratore generale. Secondo la giudice Cannon, dato che Smith non era stato nominato direttamente dal presidente né confermato dal Senato, il suo incarico è illegittimo.

– Leggi anche: Cosa sono questi documenti “classificati”

L’indagine era iniziata dopo una richiesta fatta a febbraio del 2022 al dipartimento di Giustizia dalla National Archives and Records Administration (NARA), un’agenzia del governo degli Stati Uniti incaricata di conservare i più importanti documenti governativi e storici del paese. L’agenzia aveva detto che, al termine del suo mandato presidenziale, Trump aveva portato via dalla Casa Bianca diversi documenti governativi – tra cui alcuni indicati come “classified”, ovvero riservati e coperti da vincolo di segretezza, che non possono essere assolutamente divulgati – violando il Presidential Records Act, una legge che impone ai presidenti statunitensi di consegnare ai National Archives tutti i documenti prodotti dalla propria amministrazione.

Ad agosto 2022 l’FBI (l’agenzia investigativa della polizia federale) aveva perquisito Mar-a-Lago e aveva trovato oltre venti scatoloni contenenti più di 13mila documenti, tra cui un centinaio classificati come riservati e coperti da vincolo di segretezza, che avrebbero dovuto essere conservati solo in sedi governative. Il dipartimento di Giustizia aveva spiegato che la perquisizione era stata fatta dopo che erano state raccolte «numerose prove» che attestavano i tentativi dei legali di Trump di nascondere i documenti riservati conservati nella villa e di evitare di consegnarli alle autorità.

L’FBI aveva prelevato dalla villa numerosi documenti classificati come “top secret” o come “sensitive compartmented information”, una tra le categorie che indicano informazioni altamente sensibili e riservate. Tra gli altri, c’erano anche documenti relativi alle difese militari e agli armamenti nucleari di un paese straniero.

Scatole di documenti conservati in uno dei bagni di Mar-a-Lago, la residenza di Trump in Florida (Justice Department via AP)

Al momento ci sono altri due processi penali aperti a carico di Trump: è accusato di aver cercato di sovvertire l’esito delle elezioni presidenziali del 2020, e di aver tentato di cambiare i risultati ufficiali delle elezioni presidenziali nello stato della Georgia. È già stato giudicato colpevole invece in un terzo processo, relativo a dei pagamenti fatti all’attrice di film porno Stormy Daniels e poi non rendicontati correttamente.

In seguito alla sentenza della Corte Suprema sulla parziale immunità degli ex presidenti, l’annuncio della sua condanna per il processo sui pagamenti illeciti è stato posticipato dall’11 luglio al 18 settembre.

– Leggi anche: Donald Trump è colpevole

Sabato inoltre Trump è stato vittima di un attentato: mentre stava facendo un comizio in Pennsylvania un uomo di vent’anni gli ha sparato, ferendolo lievemente all’orecchio destro. L’attentatore è stato ucciso dagli agenti del Secret Service, l’agenzia governativa che si occupa della sicurezza del presidente, del vice, degli ex presidenti e dei candidati alla presidenza.