Il Pakistan ha fatto un accordo preliminare con il Fondo Monetario Internazionale per un prestito da 7 miliardi di dollari
Venerdì il Fondo Monetario Internazionale (FMI), l’organismo che monitora la stabilità finanziaria globale, ha annunciato di aver raggiunto un accordo preliminare con il governo del Pakistan per un prestito da circa 7 miliardi di dollari (circa 6,4 miliardi di euro) che verrà erogato in 37 mesi. Se il consiglio esecutivo del FMI approverà il prestito, sarebbe il 24esimo che il fondo concede al Pakistan. Il Fondo Monetario Internazionale concede prestiti agli stati in grave crisi o vicini al default, cioè la situazione in cui uno stato non è più in grado di ripagare i propri debiti, in cambio dell’attuazione di riforme economiche strutturali che permettano un aumento delle entrate statali per ripagare il debito. Spesso queste riforme rientrano nell’ambito delle politiche economiche di austerità.
Il Pakistan sta attraversando da anni una delle peggiori crisi economiche del continente asiatico e l’anno scorso un prestito a breve termine da 3 miliardi di dollari dell’FMI l’ha salvato dal default. Da allora la situazione è migliorata e l’inflazione è passata dal 38 al 12,6 per cento, ma lo stato necessita comunque di riforme strutturali che gli permettano di continuare a ripagare il suo debito. Nell’ambito dell’accordo raggiunto questa settimana il Pakistan ha accettato una serie di riforme politicamente impopolari, come l’eliminazione degli incentivi per le zone economiche speciali, create nel 2012 per attrarre investimenti internazionali, l’aumento delle tasse e quello del costo dell’energia.
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