Cosa sappiamo dell’attentato contro Donald Trump
Un uomo gli ha sparato durante un comizio in Pennsylvania ferendolo in modo non grave, poi è stato ucciso; gli spari hanno ucciso anche una persona nel pubblico
Nella notte italiana tra sabato e domenica Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti e candidato del Partito Repubblicano alla presidenza alle prossime elezioni di novembre, è stato ferito mentre stava parlando in un comizio a Butler, una cittadina a nord di Pittsburgh, in Pennsylvania: un uomo, poi identificato come Thomas Matthew Crooks, gli ha sparato diversi colpi di arma da fuoco ed è poi stato ucciso dagli agenti del Secret Service, l’agenzia governativa che si occupa della sicurezza del presidente, del vice e degli ex presidenti.
Trump sta bene, è stato ricoverato in un ospedale locale e poi è tornato in aereo nella sua casa in New Jersey. Una sua collaboratrice, Margo Martin, ha pubblicato un video del suo arrivo in aeroporto: lo si vede scendere dall’aereo in modo molto tranquillo.
Oltre a Trump, durante il comizio sono state colpite anche alcune persone tra il pubblico: un uomo è morto e altri due sono stati feriti gravemente e portati in ospedale. L’uomo ucciso all’evento è stato identificato come Corey Comperatore e il governatore della Pennsylvania, Josh Shapiro, ha detto che è stato ucciso mentre cercava di proteggere la moglie e le sue due figlie, che erano con lui all’evento.
Essendo avvenuto durante un comizio pubblico di campagna elettorale, il tentativo di assassinare Trump è stato ampiamente ripreso e fotografato: Trump stava parlando quando improvvisamente si sono sentiti degli spari, si è toccato l’orecchio destro e si è rapidamente abbassato a terra. A quel punto un gruppo di agenti della sicurezza si è buttato sopra di lui per proteggerlo. Poco dopo si è rialzato. Aveva sangue sul volto e soprattutto sull’orecchio, ma ha alzato più volte il pugno verso il pubblico mostrando di stare bene, mentre gli agenti di sicurezza lo scortavano per portarlo in ospedale. L’FBI, la polizia federale statunitense, ha detto che gli spari a Trump sono stati «un tentativo di assassinarlo».
Il momento in cui Trump si rialza dopo gli spari mostrando il pugno al pubblico, che esulta
Crooks, l’attentatore, non aveva con sé i documenti ed è stato identificato solo alcune ore dopo l’accaduto. Aveva 20 anni e veniva da una cittadina della Pennsylvania, Bethel Park. Per il momento invece non è stato chiarito il suo movente, e almeno ufficialmente le autorità non hanno fatto ipotesi.
L’FBI non ha dato altre informazioni personali sull’uomo, ma a partire dal nome e dal cognome è stato possibile far emergere alcune cose: per esempio il fatto che era iscritto alle liste elettorali come elettore del Partito Repubblicano (negli Stati Uniti bisogna indicarlo esplicitamente), ma aveva donato 15 dollari a un gruppo che sosteneva la campagna del Partito Democratico. All’interno della sua auto è stato trovato del materiale esplosivo.
Un portavoce del Secret Service ha detto che l’attentatore ha sparato da «una posizione sopraelevata» poco fuori dal luogo in cui si stava tenendo il comizio. Alcuni partecipanti hanno detto ai giornalisti di aver provato a informare il Secret Service della presenza di una persona appostata sul tetto del prefabbricato, ma di non essere stati ascoltati. Michael T. Slupe, lo sceriffo della contea di Butler, ha detto invece al Washington Post che un poliziotto era effettivamente salito sul tetto e aveva visto Crooks, ma questo gli aveva puntato addosso il fucile: a quel punto il poliziotto era sceso, e Crooks aveva sparato contro Trump. La stessa dinamica è stata confermata all’Associated Press da due funzionari delle forze dell’ordine rimasti anonimi.
Alcuni video pubblicati sui social network e verificati dai giornali statunitensi, tra cui il New York Times, mostrano un uomo sdraiato sul tetto di un piccolo edificio a poco più di cento metri dal podio su cui si trovava Trump, che corrisponderebbe con la provenienza e la distanza degli spari (verificata sulla base del suono degli spari registrato dai microfoni). Nel video si vede l’uomo sdraiato sul tetto immobile, con ogni probabilità dopo essere stato ucciso dagli agenti di sicurezza.
Un altro video, pubblicato dal sito scandalistico TMZ e poi ripreso da varie testate, tra cui l’autorevole BBC britannica, sembra invece mostrare l’attentatore ancora vivo, proprio mentre sta sparando dei colpi. Nel video si sentono molte urla delle persone intorno, che osservano la scena da sotto l’edificio su cui si trova l’attentatore e in certi casi scappano.
Con queste informazioni alcuni hanno ricostruito dalle immagini satellitari la posizione dell’attentatore rispetto a Trump, e rispetto ai cecchini del Secret Service che stavano di guardia su un palazzo vicino alla posizione di Trump per proteggerlo. Nell’immagine qui sotto il punto 1 indica la posizione dei cecchini, da dove hanno poi sparato all’attentatore; il punto 2 è quello dell’attentatore e il 3 quello del podio di Trump.
Lunedì 15 luglio inizierà a Milwaukee, nel Wisconsin, la Convention dei Repubblicani, l’evento in cui Donald Trump sarà ufficialmente nominato come candidato alla presidenza del partito: il comitato della campagna elettorale di Trump e il partito hanno detto che si terrà regolarmente, e domenica pomeriggio (sera in Italia) Trump si è messo in viaggio per Milwaukee.