La Rai è stata condannata per comportamenti antisindacali durante lo sciopero del 6 maggio a cui parteciparono molti suoi giornalisti
Il tribunale del lavoro di Roma ha condannato la Rai per aver avuto comportamenti antisindacali durante lo sciopero organizzato lo scorso 6 maggio dall’Usigrai, il principale sindacato delle giornaliste e dei giornalisti della Rai. L’azienda è stata condannata in particolare per non aver fatto leggere in onda le motivazioni dello sciopero. Il 6 maggio molti e molte giornaliste della Rai non lavorarono per protestare contro varie questioni che riguardavano la stabilizzazione di alcuni contratti, ma anche contro «il controllo asfissiante del lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo»: quest’ultima fu la motivazione più discussa, anche perché i giornalisti in sciopero organizzarono una conferenza stampa in cui raccontarono vari tentativi di censura e condizionamento del loro lavoro attribuiti a influenze del governo. Il più commentato in quei giorni era stata la mancata lettura di un monologo dello scrittore Antonio Scurati sul 25 aprile.
Come conseguenza la Rai dovrà pubblicare la sentenza di questa condanna per due giorni consecutivi sui quotidiani Corriere della Sera, Repubblica e Stampa (sia nell’edizione cartacea che sul sito) e dovrà diffondere il comunicato sindacale di Usigrai dello sciopero del 6 maggio nei telegiornali di Rai News 24, con una premessa che dice: «il presente comunicato sindacale viene letto oggi, in virtù di provvedimento giudiziale, in quanto la sua lettura era stata illegittimamente omessa nella giornata di sciopero proclamata per il 6 maggio».