Sono state archiviate le accuse di omicidio colposo nei confronti di Alec Baldwin
Il giudice ha dato ragione agli avvocati dell'attore, secondo cui la polizia aveva nascosto delle prove importanti
Nella notte fra venerdì e sabato sono state definitivamente archiviate le accuse di omicidio colposo nei confronti dell’attore Alec Baldwin per la morte di Halyna Hutchins, la direttrice della fotografia a cui sparò durante le riprese del film Rust nel 2021. Il giudice che si occupava del caso ha dato ragione agli avvocati dell’attore, che avevano sostenuto che la polizia e l’accusa avessero nascosto una prova importante che avrebbe potuto chiarire come fosse stato possibile che la pistola usata da Baldwin contenesse cartucce non a salve. L’archiviazione non si basa quindi su un’analisi della vicenda, ma sul fatto che le indagini sono state condotte in modo scorretto.
Secondo la difesa alcune cartucce contenenti proiettili che si trovavano sul set del film e che erano state consegnate alla polizia mesi fa dal testimone Troy Teske erano state archiviate come materiale esterno al caso. Teske era stato sentito in aula giovedì e aveva parlato di queste cartucce, che però non erano presenti fra le prove consegnate alla difesa: un grosso problema legale, perché lo Stato è sempre tenuto a consegnare alla difesa prove ritenute fondamentali. La procuratrice Kari T. Morrissey, responsabile dell’accusa, ha detto di aver visto quelle cartucce solo in foto e di aver deciso che non assomigliavano a quelle trovate sul set di Rust. La difesa invece ha sostenuto che quelle prove erano state nascoste volontariamente dall’accusa per condannare Baldwin.
La giudice Marlowe Sommer ha stabilito che le cartucce in questione erano chiaramente simili a quelle contenute nella pistola di Baldwin e che l’occultamento «di queste informazioni da parte dello Stato (cioè l’accusa, ndr) è stato intenzionale e deliberato». Per questo la giudice Sommer ha deciso di procedere con un’archiviazione “con pregiudizio”, ossia riconoscendo una cattiva condotta da parte dell’accusa e impedendole di aprire nuovamente il caso facendo ricorso. L’archiviazione è quindi definitiva: Baldwin, che rischiava fino a 18 mesi di carcere, ha ancora in corso dei processi civili ma non potrà più essere accusato per l’uccisione di Hutchins.
Negli scorsi giorni diversi testimoni avevano inoltre confermato che a Baldwin era stato detto che la pistola era scarica e poteva essere maneggiata in modo sicuro.
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L’incidente avvenne il 21 ottobre del 2021 in una chiesa allestita al Bonanza Creek Ranch, un set vicino a Santa Fe – nello stato del New Mexico – che era già stato usato per altri western. Prima di cominciare a girare una scena Baldwin stava maneggiando una rivoltella che per motivi non ancora chiariti conteneva anche una cartuccia non a salve. Hutchins, 42 anni, fu ferita al petto, cadde a terra e morì poco dopo in ospedale ad Albuquerque. Fu lievemente ferito anche il regista del film, Joel Souza.
Per facilitare i soccorsi sia l’attore che gran parte della troupe erano stati portati fuori dall’edificio, e poco dopo lui parlò con la polizia, senza sapere che Hutchins fosse morta: disse di credere che fosse semplicemente svenuta, di non sapere che l’arma fosse carica e di non averne nemmeno mai premuto il grilletto. Fu informato della sua morte solo durante l’interrogatorio.
Baldwin ha sempre negato di sapere che l’arma fosse stata caricata con cartucce non a salve, una dichiarazione in linea con la ricostruzione della polizia, confermata da alcuni testimoni in aula. Secondo la polizia l’attore aveva usato un’arma che gli era stata consegnata da David Halls, un assistente alla regia che nel dargliela aveva urlato “cold gun” (letteralmente “pistola fredda”), indicando quindi che era scarica e si poteva maneggiare in modo sicuro. L’arma era stata preparata da Hannah Gutierrez-Reed, la “head armourer”, cioè la persona addetta a coordinare e sorvegliare l’utilizzo delle armi durante le riprese: ad aprile Gutierrez-Reed era stata condannata a 18 mesi di carcere per omicidio colposo, poiché ritenuta responsabile della presenza di proiettili sul set e «delle azioni che contribuirono alla morte» di Hutchins, perché non controllò adeguatamente le munizioni e le armi.