In Spagna il partito di estrema destra Vox uscirà dal governo delle regioni dove era in coalizione con i Popolari
Giovedì Santiago Abascal, leader del partito spagnolo di estrema destra Vox, ha annunciato che il suo partito interromperà la collaborazione a livello regionale con il Partito Popolare (PP), il principale partito di centrodestra e dell’opposizione al governo del socialista Pedro Sánchez. Nella pratica significa che Vox uscirà dai governi locali di cinque comunità autonome – Extremadura, Castiglia e León, Comunità Valenciana, Aragona e Murcia – in cui era in coalizione con i Popolari e toglierà loro l’appoggio esterno in una sesta, le isole Baleari. Abascal ha genericamente accusato il leader dei Popolari, Alberto Núñez Feijóo, di non aver rispettato gli accordi, ma la rottura ha anche una causa più specifica: la redistribuzione dei migranti minorenni non accompagnati, a cui mercoledì hanno acconsentito anche le regioni governate dai Popolari nonostante l’opposizione di Vox.
Abascal ha annunciato la decisione dopo una riunione straordinaria della dirigenza di Vox, con una conferenza stampa in cui non ha accettato domande dai giornalisti. Ha detto che i vicepresidenti delle regioni in questione si sarebbero dimessi immediatamente, ma non ha citato i consiglieri regionali: secondo i giornali spagnoli, Abascal teme possano esserci casi individuali di consiglieri contrari alla scelta di uscire dalla maggioranza. In pubblico nessun esponente del partito ha contestato il leader, ma secondo il quotidiano El País alcuni avrebbero espresso dubbi in privato, soprattutto quelli della Castiglia e León.
Abascal non ha chiarito se intende interrompere la collaborazione anche a livello locale, nei più di cento comuni amministrati congiuntamente da Vox e Popolari. Tra questi ci sono diverse città, come Valencia, Valladolid, Toledo e Burgos.
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