New York ha un’idea per risolvere il problema della spazzatura: i bidoni
Il sindaco Eric Adams ne ha presentato un nuovo modello che diventerà obbligatorio per quasi tutti gli edifici residenziali: è una novità, dato che ora i sacchi possono essere lasciati direttamente in strada
Questa settimana il sindaco di New York, Eric Adams, ha presentato in una conferenza stampa un nuovo modello standardizzato di bidoni della spazzatura, che dal prossimo novembre diventerà obbligatorio per gran parte dei residenti della città. La misura fa parte del piano della sua amministrazione per ridurre la quantità di rifiuti sui marciapiedi, di cui si discute da moltissimi anni e che nel tempo ha aggravato lo storico problema della presenza dei ratti in città.
L’idea di introdurre dei bidoni uguali per tutti può non sembrare molto originale, ma è comunque inedita per New York: al momento i residenti possono utilizzare quasi qualunque tipo di recipiente per i rifiuti (entro certe dimensioni), oppure lasciare direttamente i sacchi dell’immondizia fuori dalla porta di casa. In moltissimi casi però i contenitori casuali e soprattutto i sacchi abbandonati sui marciapiedi non riescono a contenere la fuoriuscita di liquidi o di altre sostanze, causando sporcizia e peggiorando le condizioni igieniche.
Durante la conferenza stampa Adams ha mostrato personalmente come usare i nuovi cestini, che sono molto simili a quelli a cui siamo abituati in Italia: ne ha trasportato uno vicino al leggio da cui parlava (hanno le ruote), l’ha aperto e ci ha buttato dentro un sacco nero. «Stiamo facendo il passo successivo nella nostra “rivoluzione della spazzatura”», ha detto, usando l’espressione «Trash Revolution».
A New York vivono 8,3 milioni di persone, che ogni anno producono circa 14 milioni di tonnellate di rifiuti. Il bidone standardizzato diventerà obbligatorio a partire dal 12 novembre per tutti i palazzi con un numero di unità immobiliari compreso tra 1 e 9. Ricade in questa categoria il 95 per cento dei palazzi residenziali della città, ma in futuro, secondo i piani di Adams, il bidone diventerà obbligatorio per tutti.
Ha una capienza standard ed è disponibile in due versioni, da 132 e da 170 litri di capienza, che costano rispettivamente 45,88 e 53,01 dollari (circa 42 e 49 euro). Viene venduto online dall’amministrazione locale: al momento è acquistabile in pre order, quindi prenotabile ma non ancora fisicamente disponibile. Chi non rispetterà le nuove regole verrà multato con una sanzione da 50 dollari (circa 46 euro) la prima volta, da 100 dollari (circa 92 euro) la seconda e da 200 dollari (circa 184 dollari) dalla terza in poi. Secondo le stime dell’amministrazione questa misura comporterà una riduzione del 70 per cento dell’immondizia sui marciapiedi.
Sui social l’annuncio e la conferenza stampa del sindaco, un esponente del Partito Democratico, sono state prese in giro da molti account vicini alla destra e all’estrema destra, secondo cui Adams dovrebbe occuparsi di temi più urgenti. «In una città che affronta enormi e irrisolvibili problemi sul prezzo delle case, l’educazione pubblica e lo stato della metropolitana, i cassonetti con le ruote del sindaco Adams potrebbero finire per essere l’elemento di maggior successo della sua legacy», ha commentato il Guardian, il principale quotidiano progressista britannico che ha anche una molto seguita edizione statunitense.
Ci sono varie ragioni storiche per cui New York ha un grosso problema di rifiuti in strada. Una di queste è che la pianta urbanistica di Manhattan, disegnata nel 1811, non prevede vicoli o spazi per i rifiuti e l’alto numero di macchine parcheggiate per strada ha ulteriormente ridotto lo spazio. Fino al 1971 i newyorkesi dovevano mettere i loro rifiuti in bidoni di metallo, come quelli che si vedono nei film, ma questi si riempirono all’inverosimile durante uno sciopero di dieci giorni del servizio di nettezza urbana nel 1968: allora furono introdotti i sacchetti di materiale plastico, che sono arrivati in diverse versioni fino a oggi.