Sono stati assolti anche in secondo grado tutti gli imputati per l’omicidio di Serena Mollicone

Una foto di Serena Mollicone all'ingresso del bosco dell'Anitrella, dove è stato ritrovato il suo corpo (ANSA/ANTONIO NARDELLI)
Una foto di Serena Mollicone all'ingresso del bosco dell'Anitrella, dove è stato ritrovato il suo corpo (ANSA/ANTONIO NARDELLI)

Venerdì la Corte d’assise di appello di Roma ha confermato l’assoluzione delle persone imputate nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone, avvenuto nel giugno del 2001 ad Arce, in provincia di Frosinone: il maresciallo dei carabinieri ed ex comandante della stazione di Arce Franco Mottola, la moglie Annamaria e il figlio Marco, che erano stati accusati di concorso in omicidio volontario. È stata confermata l’assoluzione anche per Vincenzo Quatrale, accusato di concorso esterno in omicidio, e l’appuntato Francesco Suprano, accusato di favoreggiamento. Il processo di primo grado per la morte di Mollicone era iniziato nel marzo 2021 e si era concluso nel 2022 con l’assoluzione di tutti e cinque gli imputati. Il processo d’appello era cominciato a ottobre del 2023.

Nel 2001 Serena Mollicone, che aveva 19 anni, fu trovata morta in un bosco a circa otto chilometri da Arce il 3 giugno, con mani e piedi legati da fascette e la testa in una busta di plastica; l’autopsia stabilì che era morta per asfissia. Le indagini sulla sua morte sono state lunghe e complesse e hanno portato a diversi processi e archiviazioni. Il processo che si è concluso oggi si basava su una ricostruzione dei fatti della procura secondo cui Mollicone sarebbe morta dopo essere stata nella caserma dei carabinieri di Arce: lì sarebbe stata aggredita, e poi assassinata in un altro luogo. Gli imputati, secondo l’accusa, avrebbero poi portato avanti un’operazione di depistaggio nelle indagini.

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