La Russia ha aggiunto Yulia Navalnaya all’elenco delle persone «terroriste o estremiste»
Due giorni dopo che un tribunale di Mosca aveva ordinato il suo arresto: lei, che vive all'estero, ha risposto su X con un messaggio ironico contro il presidente Vladimir Putin
Giovedì il governo russo ha inserito Yulia Navalnaya, vedova del dissidente russo Alexei Navalny, in un elenco di persone accusate di «terrorismo o estremismo», una categoria che comporta restrizioni sulle transazioni finanziarie ed è spesso usata dal governo russo come ritorsione contro gli oppositori. L’elenco è gestito dal Rosfinmonitoring, un ente governativo che tra le altre cose raccoglie e analizza informazioni per combattere i reati finanziari.
Navalnaya ha commentato la notizia con un messaggio sarcastico su X:
«Mio Dio, non ho controllato il telefono per un’ora, e in quell’ora ero diventata una terrorista», ha scritto.
Riferendosi al presidente russo Vladimir Putin, ha aggiunto:
Prima uccido il marito, poi etichetto la moglie come terrorista. Tipico di Putin.
Pochi giorni fa Navalnaya era stata accusata da un tribunale di Mosca di far parte di una «organizzazione estremista», ed era stato ordinato il suo arresto. Da tempo però vive all’estero, e quindi finora non è stata arrestata: lo sarebbe se tornasse in Russia. Non è chiaro a quale organizzazione facciano riferimento le accuse di estremismo, ma Navalnaya è la presidente della Fondazione anticorruzione (FBK), l’organizzazione non profit fondata da Navalny che è considerata estremista dal governo russo. Anche in quel caso Navalnaya aveva risposto alla condanna del tribunale con un duro messaggio pubblicato su X, in cui accusava il presidente russo Vladimir Putin di essere «un assassino e un criminale di guerra».
Alexei Navalny, il marito di Navalnaya, è stato a lungo il principale oppositore politico di Putin: morì lo scorso febbraio mentre era detenuto in un carcere siberiano, in circostanze ben poco chiare. Dopo la morte del marito Navalnaya aveva annunciato l’intenzione di continuare la sua attività politica ed era quindi diventata la principale rappresentante dell’opposizione a Putin, che lei ha spesso indicato come colpevole per la morte di Navalny.