In Giappone c’è una proposta per sparare agli orsi nelle zone abitate
Per provare a ridurre i rischi per le persone, dopo che da inizio anno ci sono stati oltre 200 casi di attacchi, ma i cacciatori non sono molto convinti
In Giappone un gruppo di lavoro del ministero dell’Ambiente ha dato il proprio parere favorevole a una revisione della legge sulla caccia, in modo che i cacciatori possano sparare con più facilità agli orsi nelle aree urbane per prevenire eventuali attacchi. Da inizio anno almeno sei persone sono morte in seguito a un incontro con un orso e ci sono stati 219 attacchi in tutto il paese. Si ritiene che il fenomeno sia dovuto alla riduzione degli abitanti in alcune aree rurali e montane in particolare nel nord del Giappone, che avrebbe inoltre contribuito a una maggiore proliferazione di questi animali.
La modifica alla legge sulla caccia sarà discussa dal parlamento nella prossima sessione, ma non dovrebbe subire particolari modifiche. L’attuale legge impedisce ai cacciatori di utilizzare i loro fucili nelle aree residenziali densamente popolate, in modo da proteggere la sicurezza delle persone che vivono in quelle zone. L’impiego dei fucili è previsto solo nel caso in cui sia un ufficiale di polizia a permetterlo in presenza di un rischio concreto e urgente, come l’ingresso di un orso in un’abitazione.
Con la nuova modifica i cacciatori potranno invece utilizzare i propri fucili anche in quelle aree senza dovere attendere un’autorizzazione da parte della polizia, ma non tutti sono convinti. Alcuni cacciatori hanno ricordato che l’eventuale minaccia per le persone posta dalla presenza di un orso non sempre può essere risolta sparando. Se viene mancata una parte vitale, per esempio, l’orso potrebbe spaventarsi e scappare rappresentando un pericolo per altre persone; di conseguenza in pochi vogliono assumersi una responsabilità di questo tipo.
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Per provare a convincere i cacciatori ad avere un ruolo attivo di difesa delle zone abitate, alcune amministrazioni locali hanno avviato programmi con incentivi economici. A Hokkaido, la più settentrionale delle isole principali dell’arcipelago del Giappone, la città di Naie offre da qualche tempo 10.300 yen (circa 60 euro) al giorno ai cacciatori per pattugliare le strade, organizzare la disposizione delle trappole e all’occorrenza uccidere gli orsi nel caso in cui costituiscano un pericolo per la popolazione. La paga non è ritenuta però sufficiente e finora l’iniziativa non ha raccolto molte adesioni.
Hokkaido è scarsamente abitata rispetto ad altre aree del Giappone e questo ha contribuito a una maggiore diffusione degli orsi, anche nelle zone abitate. Si stima che la loro popolazione sia più che raddoppiata negli ultimi 30 anni e che ci siano circa 12mila orsi bruni solo sull’isola. Questi animali possono essere più aggressivi degli orsi neri, la cui popolazione in tutto il Giappone è di almeno diecimila individui.
Negli ultimi anni tenere sotto controllo la popolazione di questi animali in Giappone si è rivelato più difficile del previsto e ha richiesto l’adozione di varie strategie, in alcuni casi particolarmente creative come l’impiego di automi a forma di lupo per provare ad allontanare gli orsi dalle zone abitate. È stata anche avviata la sperimentazione di un nuovo sistema di rilevazione e allarme, che attraverso alcune soluzioni di intelligenza artificiale identifica e segnala la presenza di un orso in una determinata zona.
In generale gli orsi non cercano gli esseri umani e mangiano prevalentemente vegetali, ma ci possono essere casi in cui si abituano alla presenza umana. L’aumento della loro popolazione in Giappone ha fatto sì che numerosi individui scendessero dalle aree montane verso le pianure, avvicinandosi alle zone abitate. Nel tempo si sono abituati alla vista degli esseri umani e ai rumori che producono, al punto da non esserne più spaventati. La presenza umana si è inoltre ridotta negli anni a causa del forte calo demografico e del trasferimento di molte persone nelle grandi città, favorendo ulteriormente la presenza degli orsi nelle zone abitate.
Gli avvistamenti e gli incontri indesiderati con gli orsi avvengono con maggiore frequenza in due periodi dell’anno: all’inizio della primavera, quando questi animali sono appena usciti dal letargo e sono alla ricerca di cibo, e nei primi mesi dell’autunno, quando stanno per entrare in letargo e hanno bisogno di fare scorte di cibo per affrontare la stagione fredda.
Non è chiaro se la modifica alla legge sulla caccia avrà particolari effetti, considerati i rischi che potrebbe comunque comportare l’utilizzo dei fucili in un contesto urbano. Il provvedimento è visto come una misura di emergenza in attesa di organizzare iniziative di lunga durata, legate soprattutto a una maggiore tutela degli habitat in cui vivono gli orsi con risorse e cibo a sufficienza, in modo che non sentano la necessità di spingersi nelle aree abitate.