Negli Emirati Arabi Uniti più di 40 attivisti per i diritti umani sono stati condannati all’ergastolo con l’accusa di terrorismo

Un monumento simbolo della giustizia nella città di Ras al-Khaimah (AP Photo/Kamran Jebreili)
Un monumento simbolo della giustizia nella città di Ras al-Khaimah (AP Photo/Kamran Jebreili)

Negli Emirati Arabi Uniti sono stati condannati all’ergastolo più di 40 attivisti politici e per i diritti umani accusati di terrorismo. Mercoledì i media di stato hanno riferito che la Corte d’appello di Abu Dhabi ha condannato gli imputati per aver «creato un’organizzazione terroristica», ma esperti delle Nazioni Unite e gruppi per i diritti umani hanno severamente criticato il processo, sostenendo che sia stato politicamente motivato e che non sia stato condotto in modo legittimo.

Secondo i media degli Emirati Arabi Uniti, in tutto sono state condannate 53 persone, tra cui leader e membri dell’organizzazione dei Fratelli Musulmani, un movimento islamico radicale fondato nel 1928 in Egitto, molto influente nei paesi arabi e considerato in alcuni paesi un’organizzazione terroristica. Secondo i gruppi per i diritti umani gli accusati sarebbero in realtà solo attivisti politici, critici del governo e sostenitori della democrazia. Degli imputati, 43 sono stati condannati all’ergastolo, mentre altri 10 hanno ricevuto pene detentive da 10 a 15 anni.

Tra i condannati all’ergastolo c’è anche l’attivista per i diritti umani Mohammed al-Roken, che era stato originariamente arrestato nel 2012 e condannato a 10 anni di carcere nel 2013 dopo essere stato accusato di aver pianificato una ribellione contro il governo.