Il processo in cui Morgan è accusato di stalking e minacce all’ex compagna
Il Fatto Quotidiano ha ricostruito la storia di Angelica Schiatti, sostenuta pubblicamente anche dall'attuale compagno, il cantautore Calcutta
Un articolo uscito mercoledì sul Fatto Quotidiano e scritto dalla giornalista Selvaggia Lucarelli ha ricostruito per la prima volta la vicenda di un processo in cui il cantante Morgan (pseudonimo di Marco Castoldi) è accusato dalla sua ex compagna e musicista Angelica Schiatti di averla minacciata, di stalking e di “revenge porn” (la pratica di diffondere immagini e video intimi e privati senza il consenso della persona interessata). Del processo fino a oggi non si era saputo quasi niente: si sapeva solo che nel 2020 Schiatti aveva denunciato Morgan per stalking e diffamazione, e che nel 2021 lui era stato rinviato a giudizio.
L’articolo del Fatto Quotidiano è basato su alcuni documenti del processo (di cui Lucarelli è evidentemente entrata in possesso) e insieme sono state pubblicate anche alcune chat private che sembrano confermare le accuse contro Morgan. Altre le ha condivise la stessa Lucarelli sui suoi social. In queste chat tra le altre cose Morgan minaccia e insulta pesantemente Schiatti, le dice cose come «ora me la paghi», «sei sputtanata a vita» e «nazisti come te devono avere una bella lezione». Tra vari messaggi sconnessi sembra minacciare la diffusione di video privati («In tanto i filmatini erotici che piaceranno molto ai ragazzini e neanche i cessi in cui ti facevi scopare ma il fatto che hai sabotato la mia disintossicazione piacerà un casino»).
Lucarelli ha pubblicato anche una chat di gruppo in cui Morgan annuncia l’intenzione di diffondere alcune immagini intime di Schiatti con diverse altre persone, tra cui una che lo esorta a non farlo ricordandogli che è un reato. In un’altra ancora contatta direttamente e minaccia l’attuale compagno di Schiatti, il noto cantante Calcutta (pseudonimo di Edoardo D’Erme), chiamandolo «piccola merdina secca» e insultandolo violentemente con parole omofobe e razziste.
L’articolo poi segnala il fatto che il processo sta andando avanti molto lentamente e critica la mancanza di misure restrittive nei confronti di Morgan, che gli impediscano di avvicinarsi a Schiatti o di continuare a scriverle.
Dopo la pubblicazione dell’articolo Schiatti ha diffuso un messaggio sui propri account social confermandone sostanzialmente il contenuto e dicendo di sperare che «la giustizia possa fare il suo corso in tempi umani». Anche Calcutta ha scritto sui suoi account social: «i fatti atroci riportati nell’articolo sono solo una piccola parte di quelli accaduti». Poi Calcutta ha detto che avrebbe interrotto ogni suo rapporto lavorativo con l’azienda discografica Warner Music Italy, rifiutandosi di scrivere canzoni per i cantanti rappresentati dall’etichetta, dal momento che questa aveva un contratto con Morgan che secondo Calcutta sarebbe stato stipulato «nonostante fosse a conoscenza dei fatti».
Mercoledì pomeriggio Warner Music ha diffuso un comunicato in cui dice di aver chiesto ai propri avvocati di «interrompere il rapporto contrattuale in corso» con Morgan, «alla luce dei contenuti e dei messaggi emersi e riportati dalla stampa italiana».
Morgan peraltro aveva da poco annunciato che avrebbe condotto un programma sulla Rai: dopo l’articolo ci sono state molte critiche alla tv pubblica per averlo coinvolto e la Rai ha diffuso un comunicato in cui sostiene di non aver firmato alcun contratto con Morgan e che il progetto per il programma di cui si era parlato poi non era andato a buon fine. «Non era prevista la sua presenza alla presentazione dei palinsesti il prossimo 19 luglio a Napoli», ha scritto la Rai.
Come ha ricostruito il Fatto Quotidiano, Morgan (che oggi ha 51 anni) e Schiatti (35 anni) avevano avuto una relazione finita una decina d’anni fa, e poi un’altra nel 2019, durata circa tre mesi. Secondo i documenti del processo citati dal Fatto però dal 2020 lui avrebbe iniziato a inviarle messaggi minacciosi, non accettando la fine della relazione, e per questo lei lo aveva denunciato.
La denuncia aveva portato a una perquisizione a casa di Morgan dopo la quale lui avrebbe iniziato a essere ancora più pressante. È del maggio del 2020 la chat di gruppo in cui Morgan sembra aver diffuso video intimi di Schiatti, e in cui scriveva: «E adesso per la gioia di tutti i segaioli del mondo vi sparo una tripletta di video porno di A. che vi mettono a posto per qualche anno».
Sempre secondo la ricostruzione del Fatto Quotidiano Morgan avrebbe poi minacciato anche la madre di Schiatti, accusandola di avere manipolato mentalmente la figlia: quest’accusa è stata poi ripetuta da Morgan in altre forme anche pubblicamente. Uno degli episodi più gravi emersi dai documenti del processo citati dal Fatto è quello secondo cui nell’estate del 2021 Morgan avrebbe pagato due uomini per pedinare Schiatti e Calcutta (che stavano già insieme) chiedendo loro «di portargli» la donna (il pedinamento sembra trovare riscontro in una chat pubblicata sempre dal Fatto Quotidiano).
Finora, scrive il Fatto, nel processo gli avvocati di Morgan hanno chiesto più volte un accordo per una conciliazione, che è stato sempre rifiutato da Schiatti. Le udienze sono state più volte rinviate e la prossima è stata fissata per il 13 settembre. Morgan nel frattempo non ha ricevuto provvedimenti restrittivi e secondo il Fatto a un certo punto avrebbe anche affittato una casa vicino a quella di Schiatti.